Miss Gran Bretagna si toglie la vita: il fidanzato si uccide cinque giorni dopo il funerale

Sophie Gradon e Aaron Armstrong
Erano belli,  giovani, pieni di progetti e speranze, a un passo dal matrimonio. Una coppia perfetta, diceva la gente. Senza sapere che, dietro le loro immagini patinate e...

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Erano belli,  giovani, pieni di progetti e speranze, a un passo dal matrimonio. Una coppia perfetta, diceva la gente. Senza sapere che, dietro le loro immagini patinate e felici, si nascondeva un "mal di vivere"  oscuro e profondo che li ha spazzati via nel giro di soli 20 giorni. Sophie Gradon, 32enne star di Love Island e Miss Gran Bretagna del 2009, si è tolta la vita il 20 giugno scorso nella casa dei suoi genitori a Medburn, in Gran Bretagna: una tragedia che ha lasciato tutti sbalorditi e che ha avuto ampio risalto su tutti media. Aaron Armstrong, il suo fidanzato 25enne che non riusciva a immaginare una vita senza di lei, l'ha seguita il 10 luglio, cinque giorni dopo il suo funerale, suicidandosi nella sua casa di Blyth.

 

«Non smetterò mai di amarti e il mio cuore sarà tuo fino al giorno in cui mi unirò a te. Ci rivedremo molto presto, angelo mio» aveva scritto Aaron su Facebook nei giorni della disperazione e del dolore. Non erano solo parole, le sue: era amore vero, Aaron voleva raggiungerla dovunque fosse. Erano fatti l'uno per l'altra, accomunati com'erano dall'amore e dalla segreta disperazione dovuta a quel "mal di vivere" che non riuscivano a scrollarsi di dosso e che nascondevano a tutti. Aaron, che per un decennio era stato in cura per problemi psicologici, quattro anni fa aveva già tentato il suicidio. Sophie, dal canto suo, in passato aveva avuto anche lei problemi psicologici e lottava ancora contro la depressione.

Sembrava che il loro incontro fosse stato una benedizione per entrambi: uniti, avrebbero potuto dare una svolta alle proprie vite e tuffarsi nelle gioie della vita. Appena un mese fa stavano organizzando il loro matrimonio, che avevano annunciato il 29 maggio con un post su Facebook: non sapevano che nel giro di poche settimane tutti i loro progetti sarebbero svaniti, come se tutto fosse stato un sogno. 


Sophie, ricordata da tutti come una ragazza simpatica e amorevole, umile e intelligente, laureata alla Northumbria University, era una modella sempre disposta a dare consigli alle ragazze che volevano intraprendere la sua stessa carriera. Aaron la amava più della propria vita. Insieme non ce l'hanno fatta: sono stati risucchiati entrambi da quel male oscuro a cui non riuscivano a dare un nome e contro il quale non esistono medicine. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero