Serviti e riveriti. Anche a tavola. Anzi in ciotola. E’ l’ultima coccola-tendenza dedicata agli amici a quattro zampe sempre più curati e vezzeggiati. Forse...
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L’ennesimo segnale di quanto i nostri animali stiano diventando sempre più “umanizzati” è anche la grande varietà dei cibi che sia nei negozi che nelle catene di distribuzione realizzati per soddisfare non solo i gusti ma le “scelte” dei quattro zampe o meglio dei loro padroni in fatto di alimentazione. Che viene offerta proprio come in un menù, in una carta ad hoc per le diverse esigenze, proprio come accade per noi. E allora ecco proposte light, con pochissime calorie per cani e gatti che non devono ingrassare, quando sono poco attivi o sterilizzati, oppure del genere fitness per quelli che fanno molto movimento, monoproteiche per chi ha problemi digestivi o è intollerante a qualche alimento, o anche portate tagliate (a pezzettini) su misura per chi vuol far diventare crudista anche il suo amico peloso.
A ben vedere le cifre del settore pet-food si può capire la portata del fenomeno: secondo gli ultimi dati del settore nel 2015 le famiglie italiane hanno speso ben 2 miliardi di euro per nutrire il proprio animale domestico. Una tendenza verso l’aumento che fa crescere anche i problemi per i quattro zampe che sempre più spesso vengono iper nutriti, come i bambini, e diventano proprio come gli umani sempre più obesi e in sovrappeso (quasi il 40% sia dei cani che dei gatti) . Come dire, più che portarli al ristorante forse sarebbe meglio un po' di pappa in meno e qualche corsa in più al parco. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero