GF, il grido di dolore di Rebecca, ex concorrente trans: «Dopo il reality non lavoro più»

Rebecca De Pasquale
«È un periodo dove ho bisogno di gridare i miei momenti “no.” Prima del Grande Fratello, avevo le mie certezze. Lavoravo come corista al TeatroVerdi di...

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«È un periodo dove ho bisogno di gridare i miei momenti “no.” Prima del Grande Fratello, avevo le mie certezze. Lavoravo come corista al TeatroVerdi di Firenze. Poi, una volta fatto il reality sono iniziate le prime difficoltà». Torna a parlare del Grande Fratello Rebecca De Pasquale, ex concorrente trans della casa di Cinecittà, che dopo aver partecipato al reality sta passando momenti difficili dal punto di vista lavorativo.





«La sessualità, grazie a Dio, non è più un problema e, se vogliamo, non lo è neanche mai stato – ha spiegato in un’intervista a Gay.it» - Ho sempre lavorato da Rebecca e mai nessuno mi ha discriminata. Grazie al GF ho fatto tante serate, ma non ho mai avuto un manager serio. Poi, a dire il vero, in tv chiamano sempre le stesse facce, rifatte e non. Dovevo andare a I fatti vostri, da Magalli, a parlare del triste episodio di bullismo ad Eboli, ma poi saltò tutto per il caso del nostro connazionale liberato in Mauritania. Chiamai anche Masterchef per essere presa come concorrente. Sembrava fatta, mi avevano detto che ci saremmo risentiti a fine aprile ma, ad oggi, non si è più fatto vivo nessuno. Sono molto triste per questo periodo, ma dentro, credimi, ho ottimismo da vendere”.



Il bisogno è molto (“Mi piacerebbe lavorare nella ristorazione, quello sì, ma sarei disposta a cambiare anche i pannoloni agli anziani. Lavoro da quando avevo tredici anni e oggi accetterei qualsiasi proposta. Farei anche la lavapiatti, la colf e non avrei alcun problema a pulire le scale dei condomini”) e il Grande Fratello non è una fonte di guadagno: «Il GF non fa guadagnare, ma ti fa vivere una bella esperienza. I soldi li ho finiti vivendo. Non ho mai comprato vestiti da duecento euro, ma ho sempre cercato di spendere il tutto per riempire le dispense di casa. Preferisco dedicarmi da sempre all’essere, e non all’apparire. Ho collaborato per due anni buoni, assieme al mio compagno, alle spese di casa. Oggi, invece, faccio fatica. Paga tutto lui. L’affitto di casa e le rate della macchina».


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Il Messaggero