Rugby, il rap trascinante degli All Blacks versione Men in Black per la sicurezza in volo Video

Rugby, il rap trascinante degli All Blacks versione Men in Black per la sicurezza in volo Video
Solo il titolo-citazione può sembrare, all’apparenza, un filino scontato perché, insomma, definire Men in Black gli All Blacks... ma per il resto questo mini-film con leggende...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
159,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
79,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA
ANNUALE
79,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
159,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 6 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Solo il titolo-citazione può sembrare, all’apparenza, un filino scontato perché, insomma, definire Men in Black gli All Blacks... ma per il resto questo mini-film con leggende del rugby è uno spasso vero e proprio dal primo all’ultimo secondo, con trovate a ripetizione che incalzeranno i passeggeri dei voli Air New Zealand in nome della sicurezza. La compagnia aerea, in fatto di ”allacciate le cinture e guardate dov’è il giubbotto salvagente”, aveva davanti un compito mica facile: fare meglio dei suoi stessi ”promo” in materia che avevano già mostrato, gli scorsi anni, meravigliose ragazze da atollo del Pacifico e l’epopea del Signore degli anelli.










Beh, con l’aiuto della Sony, la compagnia di bandiera neozelandese è riuscita di nuovo a superarsi. Gli agenti in Black sono McCaw e Carter, proiettati in un futuristico mondo insieme al ct Hansen e all’attore Rip Torn, protagonista appunto della trilogia MIB. E già pensare al capitano All Blacks in questo ruolo non è male, ma poi c’è la rivelazione Israel Dagg, l'estremo che rappa insieme al cantante australiano-neozelandese Stan Walker. Il risultato è trascinante ed è certo, come ha riconosciuto la Sony, che Dagg potrebbe davvero fare il rapper di successo mentre Walker farebbe molta più fatica a essere convocato da Hansen.



Poi ci sono, oltre alle comparsate di Kieran Read, Keven Mealamu, Sam Whitelock, comicamente impacciati mentre invece McCaw e Carter recitano disinvolti, tre guest star da urlo: merita il biglietto già il solo David Campese, l’italo-australiano rivale storico del rugby all blacks. L’hanno vestito da diavoletto: da scompisciarsi. Più legnoso - e come poteva essere diversamente - l’inglese Martin Johnson. Se la cava discretamente l'argentino Agustin Pichot, diavoletto anche lui. Nel cast, infine, anche una gradita batteria di ”hostess” che ballano con Dagg e Walker.



In vista dei sempre più vicini Mondiali in Inghilterra è senza dubbio una buona visione. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero