Pokemon, Nintendo vuole ribattezzare Pikachu: i fan scendono in piazza

Pokemon, Nintendo vuole ribattezzare Pikachu: i fan scendono in piazza
La Nintendo vuole ribattezzare Pikachu: i fan non ci stanno e scendono in piazza. È successo ad Hong Kong dove il popolo si è riunito nel nome dei Pokémon e...

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La Nintendo vuole ribattezzare Pikachu: i fan non ci stanno e scendono in piazza. È successo ad Hong Kong dove il popolo si è riunito nel nome dei Pokémon e della tradizione. Il Washington Post riferisce che la casa di Kyoto ha deciso di lanciare i prossimi videogiochi in mandarino sia per i territori della Cina continentale e di Taiwan che per Hong Kong. In questa regione, però, la lingua ufficiale è il cantonese; per loro, infatti, Pikachu si chiama "Bai-kaa-chyu" non "Bai-ka-Qiu" come vuole imporre ora la società giapponese. L’iniziativa ha preso la forma di una petizione che ha raccolto oltre sei mila firme e di una manifestazione che, in realtà, va oltre le storie dei combattenti. Le motivazioni hanno radici più profonde e patriottiche: Hong Kong vuole essere diversa e mantenere un’identità distinta dal resto del Paese. Basti pensare che, da colonia britannica, è tornata ad essere cinese soltanto nel 1997 e non a caso spesso viene descritta come il luogo in cui l’Oriente incontra l’Occidente. Diversità, quindi, come senso di appartenenza, a cominciare da cartoni animati e videogames. “La nostra cultura e la lingua - ha detto alle pagine del Washington Post Wong Yeung-tat - sono minacciate dal governo di Pechino”. Il giovane leader del partito Civic Passion, che ha preso a cuore la questione Pokémon, ha parlato della paura condivisa che il cantonese scompaia. Perciò, i manifestanti si sono riuniti sotto il consolato giapponese canticchiando sulle note della famosa sigla “No Pikachu, rivogliamo Bai-kaa-chyu”. Nintendo, tocca a te.  
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Il Messaggero