Averli ancora accanto, come se non fossero mai andati via. A casa, a tavola insieme. Con i propri cari scomparsi, presenti in un oggetto d'uso quotidiano. L'idea no...
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Inizialmente la cosa doveva essere solo una performance artistica, ma l'interesse è stato tale che Crowe ha dovuto aprire una società specializzata ad hoc, la Chronicle Cremations Designs: «Volevo creare un set di piatti che facesse trapelare un senso di mortalità nella vita di tutti i giorni. Questi oggetti nascono da una persona che prima era viva. È una cosa che mette tutto in prospettiva, mostra che siamo tutti fatti della polvere su cui camminiamo» ha spiegato il design senza limiti (terreni). Che due anni fa ha comprato centinaia di ossa umane da un commerciante specializzato, le ha ridotte in polvere e usate nella miscela per creare un set da tavola. Poi ha organizzato una cena e gli ospiti ne sono rimasti molto colpiti. Tanto da richiedergli subito delle stoviglie personalizzate.
«Integrare le ceneri di qualcuno in ceramica è un modo di infondere loro memoria nella vita quotidiana- ha sottolineato il creativo-. Così si può avere il caffè ogni mattina con i ricordi della nonna, o avere una ciotola sul tavolo che ricorda le cene di famiglia». Certo non tutti hanno apprezzato questi "ricordi": una donna per esempio ha minacciato più volte di denunciarlo e citando passi della Bibbia gli ha augurato di bruciare all'inferno. Per saperne di più: https://cremationdesigns.com/ Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero