Mussolini a luci rosse, svelata la vita sessuale del Duce: «Era violento e insaziabile»

Benito Mussolini
"Voglio essere brutale con te". E poi: "Sono un animale selvaggio". Un Benito Mussolini inedito quello che emerge dalle pagine di “Claretta:...

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"Voglio essere brutale con te". E poi: "Sono un animale selvaggio". Un Benito Mussolini inedito quello che emerge dalle pagine di “Claretta: Mussolini’s Last Lover”, una sorta di biografia a luci rosse scritta dallo storico inglese R.J.B. Bosworth per la Yale University Press. Uno spaccato inedito da cui emerge un uomo “malato di sesso” e insaziabile, come rivelano gli stralci pubblicati dal Daily Mail.

 
Già sin dall’adolescenza, il futuro Duce era un regolare frequentatore di bordelli. Per tutta la vita, a chi lo circondava raccontava che per eccitarsi doveva immaginare che la donna con cui condivideva il letto fosse una prostituta.
Crescendo, col potere è aumentata anche la sua voglia sessuale: lo storico racconta come pretendesse di avere rapporti con quattro donne diverse al giorno. E per sceglierle coinvolgeva i suoi collaboratori: dovevano leggere tutte le lettere delle ammiratrici e selezionare quelle che pensavano fossero più adatte a soddisfare le fantasie del Duce. Le sue preferenze ricadevano spesso sulle sposate.

Bosworth sostiene che per Mussolini fare sesso equivaleva a stuprare: l’atto non durava più di cinque minuti, non si interessava minimamente di provocare piacere nella partner, preferiva le donne di classi sociali basse perché quelle potenti lo intimidivano. Addirittura quando la figlia del re, la principessa Maria Josè, ha tentato di sedurlo spogliandosi davanti a lui in una cabina al Lido di Roma, si è tirato indietro.

Quante osavano resistergli scatenavano invece ancora di più la sua aggressività. In una lettera lo stesso Duce ha descritto lo stupro di una vergine: “L’ho afferrata per le scale, l’ho buttata in un angolo dietro una porta e…”.

Dopo essere tornata dal viaggio di nozze, Claretta è corsa dal Duce e il rapporto tra i due sarebbe stato tanto violento da lasciarle segni dei denti sulla spalla e nell’orecchio. Proprio alla sua amante confessò: "Perdo il controllo". E ancora: "Perché il mio amore si esprime con una tale violenza?”. Lei scrive di avergli risposto così: "Mio grande amore, eri aggressivo come un leone, violento e potente". Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero