Il Mediterraneo si fa tropicale? A giudicare dalle temperature registrate in alcune aree, come i 29 gradi raggiunti dalle acque superficiali del mar Ligure pochi giorni fa, sembra...
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese
oppure
1€ al mese per 6 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Tra le specie più note, protagoniste della migrazione, il coloratissimo pesce scorpione e il pesce palla maculato. Due specie che è bene tenere a distanza e lontani dal piatto. La prima per via del potente veleno sprigionato dalle spine, lunghe e colorate che ne adornano la livrea, la seconda per l’alta tossicità delle sue carni che non scompare nemmeno dopo la cottura. Pesci velenosi, pesci tossici, ma come sono arrivati nei nostri mari? Tutto era cominciato nel 1990 quando, dei pescatori, avevano rinvenuto qualcosa di strano nelle reti. Qualcosa che non avevano mai visto, se non in qualche documentario né, tantomeno, pescato. Coloratissimo e bellissimo, lo avevano descritto allora. Una vera rarità.
Da quel giorno, però, quella rarità, riconosciuta con il nome di pesce scorpione, si sarebbe moltiplicata, così come gli incontri di pescatori e sub, registrati anche nelle acque siciliane. E’ una specie invasiva ed aggressiva, come sanno bene in Florida dove, introdotta accidentalmente negli anni ’80, fu capace di colonizzare buona parte dell’Atlantico. L’avvertimento “maneggiare con cura”, in caso di incontri fortuiti con questo pesce, è quanto mai indicato. D’altronde, anche il Mar Rosso,non è più così lontano. Con il Canale di Suez raddoppiato, è divenuto da tempo una specie di autostrada per pesci e varie specie tropicali che lo attraversano senza troppe difficoltà. La questione è talmente seria che anche l’Ispra (Istituto per la protezione e la ricerca ambientale) torna sull’argomento e rilancia la Campagna di allerta mentre nuove segnalazioni relative al pesce palla maculato, arrivano da Calabria, Puglia e Sicilia. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero