Una mappa per andare “in camporella”. Che poi sta per “infrattarsi”, andar per frasche, imboscarsi, insomma fare l’amore o semplicemente sesso...
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Niente incontri in hotel, ne tantomeno in tristi motel ma appuntamenti nelle confortevoli (più o meno) mura-lamiere della propria automobile o, quando è possibile, a cielo aperto per trasformare un qualsiasi luogo urbano e dintorni in nido d’amore. L’idea è venuta al sito trovacamporella.com che segue a ruota il portale spagnolo mispicaderos.com che già comprende oltre 10 mila location internazionali. Qualche anno fa era stato avviato un esperimento simile sul web poi naufragato. Ora gli angoli di sex open air possono essere cercati anche in Italia: basta cliccare sulla città che interessa e seguire le indicazioni sui luoghi che sono stati testate da altri.
Nel nostro Paese ancora gli “indirizzi galeotti” sono pochi e in work in progress. E infatti sull’home page del sito si viene invitati a collaborare inviando e condividendo quante più informazioni possibili. Comunque già le “dritte” non mancano. Per esempio a Roma il passaparola all’insegna del Sex on the (open) city evidenzia la Farnesina "Dietro il Ministero degli Esteri parcheggiando solo di giorno". Oppure la Stazione Roma Nord ma, viene precisato "A piedi solo di giorno". A Milano via libera (con discrezione) al Parco Nord “A piedi, in particolar modo d'estate” o in via Peroni "In auto, di sera e di notte". E a Padova consigliati i giardinetti di Pontecorvo, i bastioni di via Marghera, lo stadio Appiani. Insomma strada che vai nido on the road che trovi. Volendo anche nella stessa Camporella. Che esiste davvero, è una cittadina, verde e isolata, dell’Appennino emiliano e ha dato il suo nome a questa pratica della serie “si fa ma non si dice”. Anche se poi le voci corrono, eccome. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero