Roma, tornano i lupi nel parco di Veio: filmati tre esemplari

Il lupo torna a popolare il parco di Veio, a Roma. Tre esemplari sono stati ripresi dal personale del Parco nella zona nord dell’area protetta. Dopo il rinvenimento da parte...

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Il lupo torna a popolare il parco di Veio, a Roma. Tre esemplari sono stati ripresi dal personale del Parco nella zona nord dell’area protetta. Dopo il rinvenimento da parte dei Guardiaparco di una femmina trovata morta ai bordi di una strada, questo video conferma che ormai la presenza del lupo nel Parco è un dato di fatto. Nel filmato, realizzato grazie alla collaborazione tecnica del dipartimento di Biologia Evoluzionistica della Sapienza si vedono chiaramente tre esemplari di lupo.


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Le immagini sono state registrate di notte, quando i lupi sono in giro a caccia di prede. La lupa trovata morta e questo documento video quindi, non fanno che confermare la graduale espansione della specie intorno a Roma con colonizzazione anche di zone da cui era da tempo scomparso; l’ultima presenza accertata del lupo nel Parco di Veio risale al 1995, nelle Valli del Sorbo. La sua presenza in quell’area ha fatto sì che venisse istituito il Sito di Importanza Comunitaria (SIC).

Il ritorno del lupo è dovuto ad una serie di fattori quali la protezione accordatagli dalle leggi nazionali e dalla direttiva comunitaria Habitat e l’espansione ed aumento delle popolazioni delle sue specie preda, come gli ungulati ed in particolare il cinghiale. «E’ un fatto assolutamente positivo – ha detto il presidente del Parco Giacomo Sandri - il lupo infatti, è un valido alleato nel controllo della popolazione di cinghiale all’interno della nostra area protetta; assolutamente non pericoloso per l’uomo, caccia i cinghiali più giovani e gli individui più deboli».


«Oggi per il Parco di Veio – sottolinea il direttore Maurizio Gallo - accertata la presenza della specie, è prioritario elaborare un piano strategico di gestione adeguato a un reale compromesso tra salvaguardia del lupo e le tradizionali attività antropiche nella piena consapevolezza della necessità di condivisione e partecipazione delle amministrazioni competenti, Regione e Comuni, e soprattutto delle popolazioni locali. Pur sottolineando che i danni causati dal lupo sono notevolmente inferiori a quelli causati da altre specie come il cinghiale e nella piena consapevolezza che l’indennizzo economico da solo è insufficiente a mitigare il conflitto sociale, sarà nostro impegno adottare, in collaborazione con gli operatori interessati alle attività zootecniche, sistemi integrati di prevenzione al fine di evitare danni agli allevamenti e per una corretta coesistenza tra le esigenze delle attività antropiche e quelle di salvaguardia della specie». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero