Cosa serve per vivere ogni giorno alla Aristotele Onassis? Semplice: tanto charme, un conto in banca da nababbo e, naturalmente, 9,4 milioni di dollari. È questa infatti la cifra...
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese
oppure
1€ al mese per 6 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Ubicata nell’ultraesclusivo quartiere di Mayfair, che pullula di case vip e di locali commerciali extralusso, e appartenuta originariamente alla famiglia del magnate, la proprietà veniva utilizzata come base dal tycoon durante i suoi numerosi soggiorni nella capitale inglese in compagnia di Jacqueline Kennedy, che, dal 1968 al 1975, fu la sua illustrissima moglie.
In quel periodo, però, ad abitare la dimora era sua figlia Christina, che ospitava il genitore ogni qualvolta questi manifestava il desiderio di andare a trovarla insieme a Jackie. Nata dall’unione tra l’imprenditore ellenico e la sua prima consorte Athina Livanos, la “piccola” Onassis, che non riuscì mai a legare con la vedova del presidente americano assassinato a Dallas, risiedette nella “City” per tutti gli anni Settanta e morì a Buenos Aires il 19 novembre del 1988 appena trentasettenne.
Parte del famoso complesso “Reeves Mews”, edificato nel Settecento, l’appartamento, non più in possesso degli Onassis, è un vero e proprio gioellino di stile ed eleganza e si compone, all’interno, tra i vari ambienti, di tre camere da letto, di una grande e moderna cucina e di un’ampia zona soggiorno e, all’esterno, di un bel giardino.
Conosciutisi nel ’68 e sposatisi dopo soli quattro mesi, Aristotele e Jackie, per cui il sessantaduenne businessman all’epoca lasciò nientemeno che Maria Callas, con la loro storia fecero parlare la stampa di tutto il mondo. Celebri, fascinosi e, soprattutto, ricchissimi, negli anni del loro chiacchieratissimo matrimonio facevano la spola tra cinque abitazioni, sparse tra Londra, appunto, New York, Atene e Parigi, l’isola greca di proprietà del magnate e il lussuosissimo yacht “Christina O”, chiamato così da Onassis proprio in onore della sua sfortunata figlia. Davvero niente male … Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero