Feste, premiazioni, viaggi da una parte all’altra del pianeta: che la vita di Leonardo Di Caprio sia molto movimentata è un fatto risaputo. Che in passato lo sia...
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Decisamente più comune, invece, la seconda temibile disavventura: «Ero seduto su un aereo, quando per caso il mio sguardo si è posato sull’ala che improvvisamente ha preso fuoco. Ero l’unico che in quel preciso momento stava guardando proprio quell’ala. Hanno spento i motori per qualche minuto, nessuno diceva nulla, non volava una mosca. Era surreale. Hanno riavviato i motori e poi c'è stato un atterraggio d'emergenza allo Jfk».
Ambientato sullo sfondo di un cielo è anche il terzo e conclusivo aneddoto della serie: «Ero con un gruppo di amici e io mi sono lanciato in coppia, ero il secondo. Quando il mio amico ha tirato la sua corda, il paracadute si è aperto senza problemi. La seconda corda invece non ha funzionato, perché era stata annodata troppo. Ho provato a tirarla, ad allentarla, ma niente. Il mio paracadute si è aperto solo all’ultimo momento, a mezzo miglio da terra».
Scampato il pericolo e uscito di nuovo incolume, ora, con la sua ultima pellicola da protagonista, The Revenant, il bel Leonardo punta a un ulteriore miracolo: la vittoria dell’Oscar. Dopo averla cercata invano tante volte, sarebbe sicuramente un’altra storia a lieto fine da tramandare ai posteri. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero