La blogger Valentina Tomirotti: «Voglio creare la prima guida per disabili». Al via la raccolta fondi

Un dettaglio dell'iniziativa di Valentina Tomirotti
Lei, in arte è Pepitosa, ma per chi la conosce sui social – e nella vita vera – lei è Valentina Tomirotti, mantovana, 35 anni vissuti in un corpo...

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Lei, in arte è Pepitosa, ma per chi la conosce sui social – e nella vita vera – lei è Valentina Tomirotti, mantovana, 35 anni vissuti in un corpo piccolo, ma pieno di energia e determinazione al limite del sovrannaturale che la sostengono nella sua lotta quotidiana contro l'ignoranza, per trasformare il mondo in cui viviamo in un posto disability friendly - ndr. Non a caso è stata testimonial nazionale del progetto Boudouir Disability contro l'antidiscriminazione -. Le ruote non sono solo una necessità, ma una vera e propria passione che ha trasformato in un progetto, quello di scrivere la prima guida turistica accessibile alle persone disabili che spesso, viaggiando, si trovano improvvisamente dinnanzi a barriere architettoniche che rovinano loro il gusto e il piacere del viaggio stesso. Obiettivo del progetto è raccogliere 70 mila euro per poter acquistare una equipaggiatissima autovettura – ndr un modello Soul della Kia, allestita appositamente dalla ditta Kivi: www.auto-disabili.it -. A settembre 2018, la macchina dovrebbe essere consegnata,mentre la prima tappa è prevista per gennaio 2019. La raccolta dei fondi è aperta fino al 25 luglio 2018.


Come e quando è nata l'idea di questo progetto?

L'idea è nata tre mesi fa perché ho capito che potevo prendere la patente. La macchina che uso è l'unica in circolazione che mi permette di essere autonoma in quanto salgo e scendo senza muovermi dalla mia carrozzina. A me piace molto viaggiare e quello che ho riscontrato durante i miei spostamenti è che non esistono guide per disabili, ma nemmeno enti del turismo aggiornati in tal senso e le brutte sorprese sono all'ordine del giorno.


Quali sono gli elementi più problematici per un disabile in viaggio?

In primis i trasporti pubblici – ndr quando vado in treno, devo sempre prenotare un certo tipo di treno veloce che mi consente, ad esempio, molto semplicemente di accedere alla toilette, cosa che, ad esempio, il competitor non consente -; e poi la mancanza di informazioni vere e non edulcorate da un linguaggio "imbarazzato".


Perché bisognerebbe aiutarti sponsorizzando la tua iniziativa – ndr le modalità sul sito www.pepitosablog.com -?


Perché spesso, quando i disabili viaggiano, per sentirsi tranquilli aderiscono a iniziative che li trasformano in una sorta di riseva indiana. Ad esempio con le crocere per disabili o altro. Io, invece, penso che i disabili possano poter andare ovunque e che le strutture e i mezzi di trasporto si debbano adeguare a questo, anche perché rappresentiamo un'interessante quota di mercato.

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Il Messaggero