Kim Kardashian rapinata, parla l'ex guardia del corpo: «La rapina favorita da una "talpa»

Kim Kardashian
“La rapina? È il risultato di un complotto interno”. Non ha proprio dubbi Steve Stanulis, ex guardia del corpo di Kim Kardashian e di Kanye West: a suo parere,...

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“La rapina? È il risultato di un complotto interno”. Non ha proprio dubbi Steve Stanulis, ex guardia del corpo di Kim Kardashian e di Kanye West: a suo parere, l’attacco a mano armata subito tre giorni fa in un hotel di Parigi dalla bombastica prezzemolina tv statunitense sarebbe stato chiaramente organizzato con l’aiuto di una “soffiata” e di una “talpa”, di cui il bodyguard ha provato addirittura a fornire l’identikit. “Potrebbe essere un inserviente dell’albergo o qualche amico o collaboratore della coppia”, ha aggiunto l’uomo in un’intervista rilasciata alla radio australiana KIIS 1065. “E’ così evidente: i ladri hanno agito quando la security non era presente e, per di più, sapevano dove si trovavano i gioielli”.

 
Comunque sia andata, l’assalto con furto alla star dei reality, che si è vista sottrarre preziosi per un valore di 9 milioni di dollari, non ha certo sorpreso Stanulis. “Kim e Kanye sono sempre stati molto negligenti per quanto riguarda la loro sicurezza. Quando uscivano a New York, ad esempio, stavano dieci passi dietro me e se qualcuno li avesse affrontati fisicamente, io avrei potuto fare poco”.
 
Oltre che (come al solito) di imprudenza, però, secondo il suo ex “angelo custode”, nell’occasione, la Kardashian avrebbero peccato anche di avarizia. “In un dito porti un anello da svariati milioni e non vuoi pagare un vigilante per farlo stare davanti alla tua porta quando Pascal (l’attuale guardia del corpo della modella e attrice n.d.r.) va fuori con qualche ragazza?”.
 
Gli interrogativi e i sospetti di Stanulis sono anche quelli delle autorità francesi, che fin da subito hanno battuto la pista dell’”inside job”. Secondo quanto rivelato a Page Six da una fonte anonima, infatti, gli investigatori ritengono verosimile che “i ladri abbiano avuto qualche contatto con gli uomini della security di Kim”.
 
 
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Il Messaggero