È la sua missione più nobile in quasi quarant’anni di gloriosa carriera: salvare definitivamente sua figlia dai tormenti di una malattia vigliacca e con lei...
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L’articolo finirà infatti all’asta e il suo intero ricavato - si spera quanto mai ricco - verrà devoluto a favore del NYU Langone Medical Center, istituto ospedaliero in cui presta servizio il dottor Orrin Devinsky, il luminare che con la sua equipe ha in cura la venticinquenne Georgia, quartogenita del settantatreenne divo statunitense, affetta dall’epilessia fin da quando era solo una bambina.
Dei suoi problemi di salute, Ford, che nel 2019 tornerà sul grande schermo con una nuova avventura di Indiana Jones, aveva parlato anche recentemente in una toccante intervista a cuore aperto: “Vedere uno dei tuoi cari soffrire di questa malattia è devastante”.
Da qui, il suo sostegno all’iniziativa promossa dalla prestigiosa struttura medica newyorchese, che in tutti questi anni ha contribuito in maniera decisiva al netto miglioramento delle condizioni cliniche di sua figlia: “Grazie alle terapie Georgia non ha più una crisi epilettica da otto anni”, aveva spiegato ancora Ford nella sua chiacchierata col New York Daily News Confidential.
Prima dei (buoni) risultati e della stagione della speranza, però, per il divo di Blade Runner e per tutta la sua famiglia c’era stato un tempo buio, un periodo in cui nessuno tra i tanti specialisti interpellati era riuscito a inquadrare le sofferenze di Georgia, nata dall’unione tra l’attore e la sua seconda moglie Melissa Mathison, in una diagnosi precisa e corretta: «Inizialmente le davano dei farmaci per l’emicrania. Poi ebbe un altro violento attacco: si trovava su una spiaggia a Malibu e per fortuna un regista di Hollywood la trovò. Così mi dissi: "Sono a Los Angeles, abbiamo alcuni dei migliori dottori del mondo, devono pur sapere cosa c’è che non va in lei". Nessuno, però, diagnosticò mai l’epilessia finché negli anni dell'università non lo fece un medico, che le permise di ricevere le cure necessarie», aveva raccontato sempre Ford, che poi aveva aggiunto: «Mia figlia è il mio eroe, io la amo». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero