È uno dei grandi dilemmi degli utenti “Facebook” dal cuore appena infranto: come comportarsi con l’ex con cui, fino al giorno prima, si sono scambiati...
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Meglio cancellare i post uno per uno sprecando ore e quindi tempo prezioso, lasciar perdere o cancellare direttamente il lui o la lei che ci ha fatto soffrire? Ad allargare lo spettro delle soluzioni e a contribuire al meglio allo scioglimento dell’inestricabile quesito ci ha provato la stessa azienda di Mark Zuckerberg. La sua risposta sta tutta in una app di prossima applicazione che si chiama “Take a break”, “Prenditi una pausa” nella versione italiana del social network.
Mediante questa funzionalità, pronta a farsi strada con un nuovo aggiornamento, infatti, nel passaggio dello status da "occupato" a "single" sarà finalmente possibile regolare le impostazioni sulla visibilità e sulla presenza virtuale dei vecchi partner. Una volta effettuata la transizione sentimentale, in pratica, replicando positivamente alle sollecitazioni del sistema, si potranno eliminare le tracce della persona non più amata con alcune semplicissime operazioni che permetteranno, a seconda delle scelte e dei casi, di attivare un filtro con cui rimuoverne tutti i post, condivisi o meno, dalla bacheca, di modificarli e di nasconderli, globalmente o parzialmente, oppure, ancora, di cassare solo i propri tag apposti sul profilo dell’ex e di scegliere a quale degli amici fare vedere determinati messaggi.
"Facebook è un posto per condividere importanti momenti della vita, incluse le storie d'amore. Quando una relazione finiva, ricevevamo spesso lamentele sulle opzioni disponibili per gestire la rottura”, ha rivelato, spiegando così il perché della nuova iniziativa, Kelly Winters, product manager dell’azienda californiana.
Già adoperabile negli Stati Uniti, l’applicazione, che non invierà notifiche agli ex per informarli del suo utilizzo da parte dei vecchi partner, potrà subire ulteriori modifiche in base alle indicazioni dei fruitori. Insomma, per archiviare le pene del cuore senza imbarazzanti e fastidiose controindicazioni non ci saranno davvero più scuse. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero