Non avrà ancora tuta e mantello d’ordinanza ma come una eroina dei fumetti Rihanna ha già cominciato a mettere paura alla “DC Comics". Il motivo? Semplice: la popstar delle...
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Senza indugi di sorta e temendo contraccolpi negativi in caso di immobilismo, così, dalle parole la compagnia statunitense è passata presto ai fatti : l’11 maggio, infatti, dopo l’annuncio dello scorso novembre, in tribunale è stata depositata una istanza di opposizione, motivata dal fatto che la petizione di Rihanna mira ufficialmente a “fornire riviste on line non scaricabili”.
La contromossa della “DC” arriva a un anno circa dall’iniziativa della cantante di “Umbrella”, che, tra l’altro, con la sua società, la “Roraj Trade LLC”, aveva proposto la protocollazione di tanti altri nominativi, primo passo verso la creazione di un vero e proprio impero commerciale. Le ansie dell'azienda produttrice, tra le altre, delle avventure di “Superman” e “Wonder Woman” sono duplici: da una parte, nonostante la penultima consonante della parola incriminata segni una evidente differenza, si paventa un’eventuale confusione sull’originarietà del marchio Robin; dall’altra, c’è la preoccupazione, intimamente connessa alla precedente, per un nuovo possibile concorrente.
Non è certo la prima volta, comunque, che la “DC” si lancia in battaglie a difesa dei propri simboli: è recente, infatti, l’impegno profuso per indurre l’associazione calcistica Valencia Fc a rinunciare a usare come logo un pipistrello ritenuto molto simile a quello del fumetto “Batman Beyond”. In quel caso, la missione fu compiuta. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero