Il mondo corre ai ripari contro la Pokemon Go mania. Dopo la fatwa dell’Islam radicale, che attraverso gli iman turchi e il centro Al Azhar del Cairo ha messo...
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Con l’identica motivazione, qualche giorno fa, era stato invece l’Esercito israeliano a proibire Pokemon Go: “Quel gioco può essere utilizzato per carpire informazioni utili all’intelligence nemica”, si erano affrettati a far sapere da Gerusalemme.
Molto diverse invece le ragioni del no dei vertici del Memoriale della Shoah di Berlino, che, per bocca della portavoce Sarah Friedrich, hanno invitato cittadini e visitatori ad avere rispetto della sacralità del luogo: “Tenete un atteggiamento appropriato e dignitoso, Pokemon Go qui è inadeguato”.
Un medesimo appello è stato lanciato negli Stati Uniti a beneficio degli ospiti del Museo dell’Olocausto di Washington e di quelli del cimitero di Arlington, in Virginia, zona off-limits, con tanto di cartello di divieto, per gli inseguimenti ai mostriciattoli Pokemon come, d’altronde, il Dipartimento di Polizia di Darwin, in Australia, e alcune aree, i cosiddetti Pokestop (basi militari, musei e, per i conducenti di bici e veicoli a motore, a serio rischio incidente, autostrade) in Spagna e in America. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero