Genova, evasione fiscale: Briatore condannato in Appello

Briatore: Condanna in appello per reati fiscali
Lieve sconto di pena in appello per Flavio Briatore condannato a 18 mesi per i reati fiscali legati al noleggio del Force Blue, il megayacht sequestrato dalla Guardia di Finanza...

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Lieve sconto di pena in appello per Flavio Briatore condannato a 18 mesi per i reati fiscali legati al noleggio del Force Blue, il megayacht sequestrato dalla Guardia di Finanza al largo della Spezia nel 2010 mentre a bordo c'erano Elisabetta Gregoraci e il figlioletto, e una ventina di membri dell'equipaggio. I giudici hanno dichiarato prescritti i reati commessi nel 2008 e hanno diminuito così la condanna rispetto ai 23 mesi del primo grado. Oltre all'ex team manager della Renault in Formula 1, sono stati condannati a 18 mesi anche il comandante dello yacht Ferdinando Tarquini. Stessa pena per uno degli amministratori della Autumn Sailing Limited, proprietaria del megayacht, Dominique Warluzel. Per Maria Pia De Fusco, amministratrice fino al 2008, i giudici hanno pronunciato sentenza di estinzione del reato per prescrizione.


Confermata l'assoluzione di un altro amministratore, Laurence Eckle Teyssedou. Infine, i giudici di secondo grado hanno confermato la confisca del Force Blue, che potrà navigare ma con un amministratore. Secondo l'accusa, Briatore era amministratore di fatto e proprietario della Autumn Sailing Limited e, quindi, effettivo proprietario e armatore dello yacht. L'accusa era per tutti quella di aver simulato un'attività commerciale di noleggio che avrebbe consentito di utilizzare il Force Blue iscritto in un Paese extracomunitario e di proprietà della Autumn Sailing Limited con sede nelle Isole Vergini Britanniche, per uso diportistico in acque territoriali italiane dal luglio 2006 al maggio 2010 senza versare la dovuta Iva all'importazione per 3,6 milioni di euro. Erano stati quindi accusati di avere indebitamente goduto di agevolazioni fiscali compreso l'aver indicato l'uso di carburante come esente dalle accise. Un'altra accusa era quella di emissione di fatture per operazioni inesistenti. «Prendiamo atto della sentenza - ha commentato l'avvocato Massimo Pellicciotta che insieme al collega Fabio Lattanzi difende l'imprenditore - e fare ricorso in Cassazione. Siamo certi dell'innocenza di Briatore».


Soddisfatta il procuratore generale Giuseppa Geremia, che aveva chiesto invece la condanna a quattro anni. «È stato premiato il lavoro dei colleghi della procura (i pm Patrizia Petruzziello e Walter Cotugno) che hanno lavorato nonostante i tanti ostacoli legati alla vicenda. Ma soprattutto siamo soddisfatti perché i soldi sottratti al fisco potranno tornare alla comunità».


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Il Messaggero