Brad Pitt-Angelina Jolie, Madame Tussauds separa le statue di cera dei due attori

Le statue di cera di Angelina Jolie e Brad Pitt da Madame Tussauds prima della notizia dell'imminente divorzio dei due divi (foto PA)
Brad Pitt e Angelina Jolie si separano anche da Madame Tussauds. La direzione del celebre museo londinese ha infatti deciso di posizionare a debita distanza le statue di cera dei...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
159,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
79,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA
ANNUALE
79,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
159,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 6 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Brad Pitt e Angelina Jolie si separano anche da Madame Tussauds. La direzione del celebre museo londinese ha infatti deciso di posizionare a debita distanza le statue di cera dei due attori, ora divise da un ingombrante terzo incomodo: la scultura raffigurante le forme sensuali di Nicole Kidman.

 
“Abbiamo reagito velocemente alla notizia della rottura tra Angelina e Brad, rispecchiandola nell’allontanamento delle due cere”, ha spiegato un portavoce del museo al  London Evening Standard. “Le cere della coppia, che erano state presentate nel 2013, si sono separate e ora sono in mostra a una distanza rispettosa l’una dell’altra”.
 
Un distacco testimoniato anche dalla foto pubblicata sull’account Twitter di Madame Tussauds. Nell’immagine, la statua del divo di Twilight Robert Pattinson, sostituita in seguito da quella della Kidman, sorride alla sinistra di Angelina, mentre Brad, rappresentato con una folta capigliatura e con una strana espressione del volto, a metà tra l’imbronciato e il malizioso, adesso si trova in compagnia di Morgan Freeman. Sì, è proprio finita un’epoca.
 
  Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero