Biscotto scampato al naufragio del Titanic battuto all'asta per oltre 20mila euro

Il biscotto del "Titanic" (lonelyplanet.com
A suo modo è un miracolato. Non sarebbe stato facile per nessuno, d’altronde, scampare a uno dei più grandi disastri navali che si ricordino: il naufragio del “Titanic”,...

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A suo modo è un miracolato. Non sarebbe stato facile per nessuno, d’altronde, scampare a uno dei più grandi disastri navali che si ricordino: il naufragio del “Titanic”, che causò nel 1912 la morte di oltre 1500 persone. Lui, invece, ce l’ha fatta ed è ancora qui. In tutto il suo impasto di farina e acqua. Sì, perché il miracolato in questione non è una persona, bensì un semplice biscotto. Semplice ma molto speciale, oltre che prezioso, il più prezioso al mondo, visto che, in un’asta tenutasi a Devizes, cittadina a sud-ovest dell’Inghilterra, per conto della casa “Henry Aldrige & Son”, è stato battuto alla cifra di 15mila sterline, l’equivalente di 20.850 euro. Ad accaparrarselo pare sia stato un (danaroso e anonimo) collezionista greco.






«E’ incredibile che abbia resistito a un evento così drammatico», ha affermato al “Salisbury Journal” Andrew Aldrige, il responsabile della vendita, che poi ha aggiunto: «Se guardiamo i precedenti, un paio d’anni fa un biscotto proveniente da una delle spedizioni di Shackleton (l’esploratore britannico che si avventurò verso le regioni antartiche n.d.r.) fu venduto per circa 3mila sterline e c’è anche un biscotto del “Lusitania” (transatlantico affondato durante la prima guerra mondiale n.d.r.) in un museo irlandese. Così noi abbiamo deciso di stimare il nostro tra le ottomila e le 10mila sterline».



Una cifra addirittura superata dall’offerta del suo misterioso compratore, che, oltre a renderlo il più caro dell’universo, ha onorato al meglio la sua incredibile storia. Prodotto dalla “Spillers & Bakers”, infatti, lo snack si trovava a bordo del “Titanic”, in viaggio da Southampton a New York, all’interno di un kit di sopravvivenza di una delle scialuppe di salvataggio della famigerata imbarcazione. A ritrovarlo sorprendentemente intatto e a tramandarlo ai posteri dopo la tragedia fu tal James Fenwick, un passeggero della RMS Carpathia, transatlantico giunto sul luogo della sciagura per soccorrere i superstiti.



E a proposito del “Carpathia”, tra gli altri memorabilia dell’asta, a catturare l’attenzione più di tutti è stata la coppa donata a suo tempo (in onore del grande coraggio nel salvare centinaia di vite) al suo capitano Arthur Rostron dalla sopravvissuta Molly Brown. Il cimelio è stato venduto per 129mila steriline. “Solo” 21mila, invece, ce ne sono volute per portarsi a casa la foto, scattata il giorno successivo al naufragio dal capo steward della nave tedesca “Prinz Adalbert”, dell’iceberg che mando giù il “Titanic”. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero