Bionda, scura, non filtrata, doppio malto, fruttata o amarognola. Per ogni pasto, palato, umore ed esigenza c’è una birra diversa e, per appagare la propria sete, gli...
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E’ quanto emerge dall’analisi condotta da Unioncamere-InfoCamere sui dati del Registro delle Imprese delle Camere di commercio tra il 2012 e il 2017.
In termini assoluti, sono le grandi città come Milano (26), Torino (25) e Roma (21) a guidare la graduatoria per il maggior numero di imprese impegnate nella produzione di birra. A seguire si affacciano città medio-grandi del Nord come Trento (17) e la coppia Bergamo-Brescia (16). Oltre a Salerno (quarta in graduatoria con 19 realtà), solo Bari è tra le province del Sud che si fa spazio nella top-ten con 15 imprese.
A livello regionale, la classifica dei primi tre posti vede al vertice la Lombardia (105 imprese), seguita dal Piemonte (62) e dal Veneto (56). Osservando la crescita nel periodo considerato, i dati mostrano invece una rincorsa delle regioni del Mezzogiorno su quelle del Nord. L’aumento più marcato (+4 volte) si registra infatti in Molise, dove le imprese del settore sono passate da 2 a 10 in cinque anni. A seguire la Basilicata, dove oggi i produttori di birra sono 3 volte più numerosi rispetto al 2012 (da 3 a 12) e la Sicilia, passati da 10 a 38.
Dall’analisi dei bilanci relativi al 2016 depositati dalle società di capitali operanti in questo settore (238 società, in pratica un terzo degli operatori), si evidenzia infine una significativa concentrazione di questo mercato nelle mani di poche imprese: il 75% del fatturato delle società analizzate (350 milioni di euro) fa infatti riferimento ai primi 3 operatori. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero