Zucchero, farina, latte, uova, burro, scorsette di limone, marmellata, lievito e miele. Eccoli gli ingredienti con i quali preparare i dolcetti che riempiranno la calza...
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CELEBRARE I GIORNI DOPO IL NATALE
L'usanza e la tradizione di festeggiare i giorni seguenti il Natale si perde nella notte dei tempi. Se i riti pagani accoglievano con festeggiamenti i dodici giorni che seguivano il sosltizio d'Inverno, gli antichi romani in questo periodo dell'anno ringraziavano le divinità Giano e Strenia scambiandosi regali. Nella cultura cattolica l'arrivo della vecchietta volante corrisponde con quello dei Re Magi al cospetto di Gesù bambino. Ma se Gaspare, Melchiorre e Baldassare portarono in dono oro, incenso e mirra la Befana riempie le calze con dei dolcetti fatti in casa. O almeno così vorrebbe la tradizione.
RICETTE GOLOSE
In Piemonte per la ricorrenza si prepara la "Fugassa d'la Befana", un dolce a pasta morbida a forma tondeggiante che contiene confetti, in Toscana le calze vengono riempite rigorosamente con i "Befanini" frollini ricoperti di granella colorata aromatizzati con un goccio di rhum mentre in Veneto la tradizione vuole che dal forno esca la "Pinza della Befana", un dolce rustico a forma di torta preparata con pane raffermo, frutta secca e farina di mais da polenta. Con un po' di zucchero a velo, dell'albume e del carbone vegetale è possibile invece preparare del carbone dolce che piace tanto ai bambini. Ma sono i biscottini preparati con la semplice pasta frolla ad andare per la maggiore e a finire inzuppati nel latte e nel the la mattina del 6 gennaio.
SEMPLICITA' E TRADIZIONE
Semplicità e rispetto della tradizione. Dovrebbero essere riempite secondo questi due concetti le calze questa notte. In fondo per fare dei frollini ci vuole poco ed è relativamente semplice, anche i meno esperti possono cimentarsi con l'unico rischio di sporcarsi con un po' di farina. L'obiettivo sarebbe quello di lasciare fuori dalla calza merendine preconfezionate, caramelle fluorescienti e cioccalitini da supermercato. Almeno il 6 gennaio.
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Il Messaggero