In tempi di sfacciato esibizionismo (tutti i panni si lavano in pubblico) Anna Marchesini, ospite di Fabio Fazio, ha dato una lezione di vita. L'attrice, appena...
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La scrittura è un'avventura che l'ha liberata anche dall'ingombro del passato: «Sono stata contenta quando una casa editrice ha rifiutato il mio primo romanzo, Il terrazzino dei gerani timidi. Così, quando la seconda l'ha pubblicato, voleva dire che gli interessava davvero, non perché l'aveva scritto Anna Marchesini».
AMORE E DOLORE
Anna ama il suo lavoro, ma anche la vita: «Il dolore dilata i confini della vita, non va contro. Questa è una cosa che sento profondamente. Sono sempre stata attaccatissima alla vita e ho sempre desiderato approfondirne il senso, sfruttando anche i miei studi di psicologia. Non è vero che in profondità ci sono i pesci neri». Aggiunge: «Voglio crescere, invecchiare in maniera sciamana. Non voglio inacidirmi e voglio sentirmi una vecchia signora segaligna a cui si sta vicini volentieri. Ho ancora un po' di strada da fare». E, lungo questa strada, ci sono altri progetti. Però niente tv, se non le visite al salotto di Che tempo che fa: «No, in generale non farei nulla, a parte qualcosa con Fazio, nella tv di oggi. Nessuno mi garantirebbe di poter parlare liberamente. Per esempio della retorica del femminicidio. Piuttosto voglio portare a teatro questo racconto, Da sola, di cui ho letto qualcosa in tv e che, accompagnata dal trio di jazzisti Air de mar, ho già recitato a Crema, ricevendo venti minuti di applausi. L'anno prossimo andrò in giro nei teatri, a cominciare dal Piccolo di Milano». E con gli amici del Trio, Massimo Lopez e Tullio Solenghi? «Ci sentiamo, ci vediamo, giochiamo sempre assieme. Mi piacerebbe scrivere una commedia per noi. E non è detto che fra qualche anno non succeda. Ma non si può replicare quello che facevamo una volta. Un po' perché nella tv di oggi non saprei che spazio trovare. Un po' perché allora la parodia della tv aveva un senso. Adesso i comici sono sfortunati cosa c'è di più comico di chi viene condannato e fonda un partito?». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero