Quanto saresti disposto a pagare per fermare un aborto? La domanda la pone per iscritto su un sito internet una 26enne americana pronta ad abortire ma disposta a fare un passo...
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La ragazza, scrivendo sulla pagina web prolifeantiwoman.com, ha raccontato la sua storia sfidando gli antiabortisti a salvare la vita del bambino e puntando il dito sulla restrittive leggi sull'aborto. Incinta di 7 settimane e con un appuntamento per l'aborto fissato per il 10 luglio, ha scritto che se riceverà un milione di dollari in 72 ore terrà il bambino: «Lo darò in adozione e metterò ogni centesimo in un fondo fiduciario al quale potrà avere accesso a 21 anni. Ma se non dovessi raggiungere la cifra andrò all'appuntamento e restituirò ogni singolo centesimo delle donazioni che saranno accettate da mezzanotte del 7 luglio».
«Il mio è un grido di battaglia contro le leggi restrittive che sono state recentemente approvate nello Stato in cui frequento la specializzazione. La legge, qui, richiede alle donne di attendere 72 ore dopo un consulto medico per avere un aborto. Mi sento più a mio agio a tornare nel mio Stato dove abortirò che provare a chiederne uno qui».
Recentemente il North Carolina è diventato il quarto Stato ad approvare leggi che la giovane considera più restrittive accodandosi a una decisione già presa da Missouri, South Dakota e Utah.
«Farò del mio meglio per mantenere l'anonimato in questo processo perché quello che mi propongo è dimostrare che non c'è nulla di personale. Spero di dare al pubblico americano un esempio concreto che la destra conservatrice in America, in realtà, non si preoccupa della vita di un bambino, ma della vita e delle scelte delle donne. Dobbiamo avere coscienza di questo e fermarlo».
Un ultimatum che ha ovviamente scioccato il web che si è diviso tra chi pensa si tratti una scelta coraggiosa e tra chi vede in questa trovata la tristezza di mettere in relazione i soldi a una vita che nasce. «Quanto ami il tuo bambino non ancora nato? - ha chiesto un utente su Twitter - Non molto considerando che lo stai tenendo in ostaggio». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero