Traslocatori, dal 2011 la categoria ha subito una perdita di 400 milioni

Traslocatori, dal 2011 la categoria ha subito una perdita di 400 milioni
Trenta per cento in meno di operatori, con un fatturato che ha fatto registrare un decremento del 10%. Grido di allarme dell'Aiti, l'associazione che riunisce i...

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Trenta per cento in meno di operatori, con un fatturato che ha fatto registrare un decremento del 10%. Grido di allarme dell'Aiti, l'associazione che riunisce i traslocatori italiani, nel corso di un convegno organizzato per discutere delle nuove frontiere del trasloco. «In otto anni - ha spiegato Christian De Vellis, presidente dell'Aiti - abbiamo registrato una flessione preoccupante in tutti i dati fondamentali per un'impresa. Dal 2011 ad oggi, la categoria ha dovuto subire una perdita di circa 400 milioni di euro. Il che ha avuto ripercussioni anche sul numero di addetti  passati da 67mila a 53mila unità».

 
Come uscire dunque da questa fase di impasse? "Dobbiamo guardare verso due direzioni - ha spiegato De Vellis - che possono nascondere nello stesso tempo rischi e opportunità. Fare il traslocatore vuol dire assumersi una responsabilità importante e occorre farlo puntando sulla qualità e sul rispetto delle norme, soprattutto in tema di lavoro. Solo così potremo valorizzare il comparto negli appalti pubblici. Il nostro compito è continuare ad investire nella formazione dei nostri dipendenti ma abbiamo diritto finalmente ad una normativa che protegga il settore sulla delicata questione del deposito vero e proprio vulnus. Serve riempire il vuoto legislativo in materia e serve farlo in tempi rapidi". Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero