Montalcino, apre il Tempio del Brunello: museo da assaporare tra vino, olio e "voli" 3D

nella foto una sala del Tempio del Brunello di Montalcino
Alla scoperta del rosso. Dal volo (virtuale) sopra le colline rivestite di vigneti, ai segreti della lavorazione dell'uva, dalle cantine-laboratorio sotterranee al...

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Alla scoperta del rosso. Dal volo (virtuale) sopra le colline rivestite di vigneti, ai segreti della lavorazione dell'uva, dalle cantine-laboratorio sotterranee al viaggio multisensoriale tra profumi e colori, fino (ça va sans dire) alle degustazioni guidate. Montalcino, borgo toscano incastonato nelle terre senesi, apre il suo Tempio del Brunello, un museo unico, dal carattere immersivo ed emozionale, dedicato ad uno dei vini più famosi del mondo. Gioiello che affonda le radici (è proprio il caso di dirlo) al XVI secolo, e che vanta una lunga e turbolenta parabola storica. Tesoro nel tesoro, il nuovo percorso di visita anima il complesso monumentale di Sant'Agostino (bene artistico che per l'occasione riapre la sua chiesa ricca di affreschi trecenteschi) nel cuore del Borgo antico.

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Gusto e odori, panorami e bellezze della terra, il nuovo museo vuole essere un omaggio al territorio e ai prodotti coltivati e custoditi con cura e orgoglio per secoli dalle famiglie locali. «Non un museo polveroso, ma dinamico - ci tiene a sottolineare il sindaco di Montalcino Silvio Franceschelli - un luogo pulsante di energia, di creatività, che rispecchia la passione e il lavoro degli ilcinesi». Siamo di fronte ad un progetto culturale che vuole comunicare e far conoscere, ma soprattutto sperimentare a tutto tondo (anche attraverso le tecnologie multimediali) la vocazione vinicola di questo luogo legato allo storico amatissimo Brunello. Il viaggio si snoda, così, lungo 5500 metri quadrati di spazi secolari recuperati con un accurato restauro. In campo, una cordata di istituzioni e imprese culturali, che vede il sodalizio tra il Comune, il Consorzio del Vino Brunello e Opera Laboratori, società specializzata in servizi museali (accoglienza, bookshop, biglietteria), insieme dall'Arcidiocesi di Siena.

Ad accogliere il pubblico è il primo grande chiostro (coperto) che offre un assaggio del territorio del Brunello. Vino ma non solo, visto che si possono scoprire anche i tanti prodotti che raccontano questa terra, con lo zafferano, l'olio, il tartufo. Il museo, allora, si apre subito con "Involo", speciali exhibit che propongono uno sguardo sul territorio con postazioni multimediali: basta allacciate i visori di realtà virtuale per volare sul territorio, dall'alba al tramonto, tra ville e castelli, scorci mozzafiato e dettagli d'arte del borgo. Dal secondo chiostro si scende negli ipogei per entrate nella vera "biodiversità" del vino. Tra i vari ambienti, il pubblico può godere un'esperienza immersiva anche grazie alle potenzialità multimediali. Qui il visitatore viene avvolto dai rumori (veri) di una cantina che evocano il lavoro di imbottigliamento. «L'idea è quella di restituire un'immagine reale e non patinata del mondo del vino di Montalcino e del suo territorio», racconta il vicepresidente del Consorzio del Vino Brunello Stefano Cinelli Colombini.

Nelle antiche scuderie del convento agostiniano che suggeriscono l'idea di una botte, ecco comparire una serie di Artwall costituiti da monitor (su pareti e pavimenti): «Come un quadro, le immagini raccontano visivamente ed emotivamente il territorio nelle sue diverse realtà legate alla lavorazione del vino che viene versato e che gorgoglia e che fa la sua schiuma. Viviamo la cantina», dice Colombini che sottolinea «Il Brunello è Montalcino, è il modo di essere dei montalcinesi: questi filmati cercano di dare l'idea di un territorio ma anche di una comunità, della gente che qui lavora, fin dalle origini».

E si indagano i "segreti" del Brunello, a partire dalle sue terre di origine e dalla storia antichissima di questo territorio. Si entra poi nella sala-cinema dedicata alle Voci del Brunello, alle personalità che ne hanno fatto la storia, da Ersilia Caetani Lovatelli a Francesca Colombini perché il Brunello è il risultato della lavorazione di tante maestranze di famiglie locali. Nel percorso si può "giocare" virtualmente con i colori del vino e delle terre per creare la propria opera d'arte (da stampare come ricordo) e ci si lascia emozionare dalle proiezioni multimediali dedicate alla storia dell'arte che rende omaggio al vino toscano. 

Notizie utili: Complesso di Sant'Agostino-Tempio del Brunello, Via Ricasoli 31, Montalcuno (Siena). Aperto tutti i giorni dalle 10:30 alle 19. Info: orodimontalcino.it

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Il Messaggero