«Cosa rimane di noi. Solo cenere nera». Quelle parole scritte da Tatiana sui social poco prima di morire suonano oggi come un agghiacciante segno premonitore. La...
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A essere svegliato dal fumo che non lasciava respirare è stato il figlio di Nadezhda, Sergey Glinkin, che è riuscito a mettere in salvo sua madre, ma non è stato in grado di salvare i nipoti: «Ho trascinato mia madre fuori di casa e poi ho cercato di salvare i bambini. Sono tornato dentro ma il fumo non mi lasciava respirare. Sono saltato fuori e ho cercato di spegnere il fuoco con l'acqua». I pompieri sono arrivati sulla scena tre minuti dopo essere stati chiamati dai vicini. Dopo aver spento le fiamme hanno trovato i corpi carbonizzati di Tatiana e dei cugini. La nonna ha il 35% del corpo ustionato: è ricoverata in un reparto di terapia intensiva e i medici dicono che le sue condizioni sono gravi, ma stabili.
Secondo la polizia a far divampare l’incendio sarebbe stato un corto circuito scatenato dall’impianto elettrico ormai vetusto. Tatiana era rimasta orfana e viveva con sua nonna Nadezhda. I piccoli Olesya e Yegor erano a casa della nonna per la notte: la loro mamma era andata a lavorare e li avrebbe abbracciati da lì a poche ore. Non ha fatto in tempo a dare loro l’ultimo bacio. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero