Coronavirus, la copertina "profetica" della Domenica del Corriere nel 1962: «Gireremo così»

A guardarla oggi fa un certo effetto. D'altro canto, quella immagine con tutte quelle persone in strada, ognuna rinchiusa in una specie di piccola capsula personale a motore...

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A guardarla oggi fa un certo effetto. D'altro canto, quella immagine con tutte quelle persone in strada, ognuna rinchiusa in una specie di piccola capsula personale a motore che, come fosse la cosa più normale del mondo, si spostano da una parte all'altra della città, colpisce. Soprattutto in tempi come questi segnati da un'emergenza sanitaria che sembra non finire mai. Un'emergenza che ha ridisegnato lavoro e affetti e contatti umani da tenere a debita distanza.


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Così, ad una rapida occhiata, la splendida illustrazione di Walter Molino, pubblicata sulla facciata posteriore della copertina della Domenica del Corriere del 16 dicembre del 1962, intitolata "In città gireremo così?" appare quantomeno profetica. Certo, quella immagine, allora aveva voluto rappresentare una futuristica soluzione al traffico veicolare nelle grandi città che quelle strane vetture, denominate "singolette", avrebbe potuto risolvere. "Ecco come potrebbe essere alleggerito il traffico nelle città, recitava la didascalia che illustrava il fantomatico progetto. Anzichè le attuali e ingombranti vetture, delle minuscole auto monoposto che occupano una minima superficie e che potrebbero essere battezzate singolette". Nel frattempo, a mezzo secolo di distanza da quel lontano 1962 il traffico è aumentato vertiginosamente così come il prezzo di guanti e mascherine e delle "singolette" ancora non v'è traccia. Vuoi vedere che avevano ragione loro? Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero