«Britney Spears è prigioniera», l'hashtag #FreeBritney imperversa sui social: aderisce anche Chiara Ferragni

Liberate Britney Spears. Da qualche giorno l'indimenticata icona pop degli anni 2000, nonché stellina del Mickey Mouse Club è tornata alla ribalta sui social, ma...

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Liberate Britney Spears. Da qualche giorno l'indimenticata icona pop degli anni 2000, nonché stellina del Mickey Mouse Club è tornata alla ribalta sui social, ma non per una nuova hit o un tour mondiale: l'hashtag che spopola, da Twitter a Instagram, è #FreeBritney. Non è la prima volta che se ne sente parlare ma sicuramente l'allarme sulle condizioni in cui vivrebbe la cantante 38enne non aveva mai preso così piede: in soldoni, secondo i social, Britney Spears sarebbe sostanzialmente "prigioniera" del padre, sotto la cui tutela è stata messa ormai 12 anni fa e senza l'ok del quale non potrebbe nemmeno andare a fare una passeggiata. Non solo, Britney non avrebbe il diritto di spendere i soldi che guadagna né di usare i social senza essere monitorata.


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Britney Spears, i social: «È prigioniera del padre»

Una sorta di gabbia dorata, secondo quanto condiviso dal profilo Diet Prada, nella quale la Spears vive da quando è diventata famosa: addirittura la sua casa discografica avrebbe modificato il suo timbro di voce perché troppo simile a quella della collega e rivale Christina Aguilera. Una carriera pilotata fino al 2007, anno della prima crisi di nervi di Britney (con tanto di paparazzate con la testa rasata e simili): a quel punto Jamie Spears, il padre, avrebbe chiesto di diventare tutore legale della figlia e di occuparsi in prima persona del suo patrimonio come se, in pratica, la ragazza fosse incapace di intendere e di volere. Peccato che, dopo soli due mesi di ricovero, Britney avesse già ripreso la sua carriera tra comparsate tv, singolo e video Womanizer, dischi e tour mondiali oltre al ruolo di giudice di X-Factor. Un po' troppo, forse, per qualcuno con problemi mentali. 
   
 


Per colpa del padre tra l'altro, Britney avrebbe (pagato 130 milioni l'anno per gestire gli affari della figlia) ad aggredire il nipote tredicenne facendo degenerare la situazione. Non è la prima volta che i fan cercano di sollevare il problema addirittura prevedendo mobilitazioni a livello globale. In passato Britney aveva replicato smentendo tutto, ma secondo gli adepti del #FreeBritney niente di ciò che la cantante pubblica sui social è veramente spontaneo: tutto è "comandato" da padre e avvocati. E dalla sua parte si sono schierati influencer anche italiani come Chiara Ferragni e Tommaso Zorzi mentre cominciano ad arrivare le prime testimonianze di persone che avrebbero lavorato con lei e confermerebbero la versione social. Staremo a vedere. 


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Il Messaggero