Qualche giorno fa l'articolo del New York Times aveva affondato lo Spritz. Uno dei simboli dell'aperitivo Made in Italy era stato letteralmente smontato dal quotidiano...
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Ancora oggi, sulle timeline delle pagine Facebook, gli amanti dell'Aperol Spritz si confrontano su un giudizio particolarmente pesante. Rebekah Peppler non nega le qualità del drink, come la sua effervescenza, ghiacciato al punto giusto ed accompagnato da una fetta d'arancia che sembra un tramonto di 'Planet Earth' (un documentario, ndr), ma completa la "recensione" dicendo che «c'è un problema però, Aperol spritz in realtà non è buono».
E non manca di sottolineare che l'aperitivo zuccheroso viene servito in bicchieri giganti marcati e accoppiato con prosecco di bassa qualità, club soda e una fetta d'arancia troppo grande. Un'altra americana, Katie Parla, una scrittrice che vive a Roma rincara la dose. «Aperol non è il mio aperitivo preferito - dice -. Preferisco qualcosa di più amaro. Manca della complessità di alcuni (drink, ndr) di altri concorrenti».
Tuttavia il popolo dell'Aperol Spritz non ci ha messo molto ad insorgere e i commenti sui social media si sono susseguiti a migliaia. «Ecco un altro esempio di una grandezza italiana ridotta ad un'unica misura dagli americani - si legge su Facebook -. Se non riuscite a fare qualcosa nel modo giusto è ovvio che non ha il giusto sapore. Godetevi i vostri spaghetti con le polpette» (un popolare piatto italoamericano). La rivista "Food & Wine" su Twitter ha invece lanciato 'Team Aperol Spritz forever'. In difesa dell'Aperol anche la mixologist Lauren Tarzian. «Lo si può mischiare con tante cose - dice - il Prosecco, il vino frizzante italiano, club soda. Quando si prepara qualcosa con il gusto amaro dell'Aperol hai bisogno di sapori secchi. E lì che si ha il giusto equilibro del frizzante» Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero