«Facebook è da vecchi»: i giovani romani preferiscono Instagram. E il 71% ha subito cyberbullismo

Instagram (foto Ansa)
Meglio guardare che leggere. Meglio scorrere velocemente, che soffermarsi a riflettere. In parole più semplici Instagram ha preso il posto di Facebook nel cuore...

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Meglio guardare che leggere. Meglio scorrere velocemente, che soffermarsi a riflettere. In parole più semplici Instagram ha preso il posto di Facebook nel cuore (e negli smartphone) dei ragazzi romani. È quanto emerge dall’indagine realizzata dalle ACLI di Roma e provincia in collaborazione con l'IREF (Istituto di Ricerche Educative e Formative) e che ha coinvolto circa 800 adolescenti tra i 13 e i 18 anni.


«Un adolescente su 4 va nel panico se gli viene negato lo smartphone», rischio ansia e depressione

Il 95,8% dei giovani romani può essere definito un hard user: entra in contatto con il web ogni giorno. Oltre a scrivere messaggi (96,4%) e guardare video (89,2%), sono ovviamente i social media a farla da padroni nel mondo degli adolescenti. E qui si evidenzia la netta spaccatura tra adulti e ragazzi: per questi ultimi Instagram ha preso il posto di Facebook. Il 95,8% ha un account sul social delle foto, mentre solo il 53% si trova sul "noioso" faccialibro.

Ma come mai? Secondo Annalisa Picconi, prof.ssa di Lettere all’IIS Einstein Bachelet, Istituto di istruzione superiore di Roma, «la scelta di passare ad Instagram è dettata soprattutto da un’esigenza comunicativa più immediata: permettendo di postare solo foto e brevi video, non obbliga all’aggiunta di un testo specifico. I miei alunni lo hanno affermato con chiarezza: Facebook è da vecchi, Instagram è per i giovani. Certo, un dubbio resta: come evolveranno lettura e scrittura?».
 
Una buona parte dei ragazzi interessati usa infatti la rete per informarsi (67,0%; i ragazzi +12% delle ragazze e gli adolescenti +7% dei 13-14enni), ma anche come supporto ai compiti scolastici (83,9%; i ragazzi +4,4% delle ragazze, senza differenze di età). Se poi ci si sposta sul tema del cyberbullismo, diventa chiaro come internet sia stato, fin dagli albori, uno spazio di libera espressione e insieme lo specchio dei desideri umani.

Il 33,5% dei ragazzi ammette di aver assunto, con diversa intensità, comportamenti offensivi su internet nei confronti di qualcun altro nel corso dell'ultimo anno. Le ragazze (22,7%) sembrano essere meno propense a compiere azioni di cyberbullismo rispetto ai maschi (44,4%); il 71% invece riporta di aver subito aggressioni e offese, in maniera simile tra ragazzi e ragazze.
 

I dati emersi sono legati al progetto Rete Solidale, un percorso di formazione e informazione per prevenire comportamenti a rischio come bullismo e cyberbullismo, rivolto alla fascia di studenti del primo Biennio della Scuola Secondaria Superiore e finanziato dalla presidenza del Consiglio dei Ministri - dipartimento per le politiche antidroga. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero