Scuole a Roma, Dad addio: «Tutti in classe già da settembre»

Scuole a Roma, Dad addio: «Tutti in classe già da settembre»
Una lettera alle scuole per sapere di cosa hanno bisogno in vista di settembre quando si dovrebbe tornare tutti in classe, in presenza. Perché «La campagna vaccinale...

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Una lettera alle scuole per sapere di cosa hanno bisogno in vista di settembre quando si dovrebbe tornare tutti in classe, in presenza. Perché «La campagna vaccinale sta marciando spedita e ci stiamo lasciando alle spalle questa emergenza sanitaria». Non ha dubbi il direttore dell’Ufficio scolastico regionale Rocco Pinneri nel tracciare lo scenario di quella che sarà la scuola del nuovo anno: «Si può tornare in classe». Basta con la didattica a distanza, basta con le aule separate, gli ingressi sfalsati, i doppi turni. Ragazzi costretti a seguire le lezioni da remoto, professori obbligati a rimodulare programmi e verifiche: acqua passata, almeno nelle previsioni.


« È chiaro che la decisione dovrà maturare in sede di governo e di Comitato tecnico scientifico ma resterei meravigliato - prosegue Pinneri - se, a fronte di una campagna vaccinale che parte ora per i maturandi e nelle prossime settimane anche per chi ha dai 12 anni in su, si dovesse riprendere a settembre ancora con la didattica a distanza o i gruppi, non ce ne sarebbe motivo. Il nostro obiettivo è proprio questo: riaprire le scuole come prima dell’emergenza». E le premesse perché ciò accada ci sono tutte.

 

 

 


L’OPERAZIONE
«I maturandi saranno vaccinati - analizza ancora il direttore dell’Ufficio scolastico regionale - e si tratta di circa 52 mila giovani se consideriamo anche gli istituti paritari e privati poi arriveranno gli altri con le prenotazioni; se non dovesse essere settembre una piena ripresa in normalità potrà arrivare a ottobre ma ecco, sono fiducioso: questo traguardo sarà raggiunto». A riprova dell’attendibilità delle sue osservazioni c’è la circolare partita dal suo ufficio per le scuole, in primis superiori, che maggiormente hanno pagato il pegno della pandemia.

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«Abbiamo chiesto agli istituti - spiega Pinneri - di cosa hanno bisogno sia a fronte di una ripresa in piena normalità con tutti gli studenti in classe sia nel caso contrario. Naturalmente con Regione, Anci e Città Metropolitana stiamo portando avanti le riunioni per trovare altri spazi ma credo e mi auspico che non ce ne sarà bisogno. Do per scontato che la scelta sarà quella di far decadere tutte le limitazioni imposte dalla pandemia proprio grazie ai vaccini, il contrario sarebbe privo di logica». Roma per gli istituti superiori paga il prezzo della cronica assenza di spazi: soltanto tra licei e istituti tecnico-professionali bisognerebbe trovare non meno di 400 classi per garantire le distanze ma se la campagna vaccinale arriverà a immunizzare tutti gli studenti della scuola di II grado «vien da sé che limitazioni decadranno».

 
I NUMERI


A livello numerico già il comparto dei docenti e dei collaboratori sarà «pienamente immunizzato per la ripresa del nuovo anno», rassicura il direttore dell’Usr Lazio. Si tratta di 110 mila docenti e collaboratori che avranno concluso l’iter. Sul fronte degli studenti, invece, tolti i maturandi restano in gioco circa 250 mila studenti liceali che raddoppiano diventando 500 mila in tutta la Regione se si contano anche gli iscritti alle medie. Se il ritmo delle vaccinazioni dovesse restare a circa 60 mila al giorno, tolti anziani, personale sanitario, fragili e over trenta da coprire entro l’estate, a immunizzare gli studenti almeno dei licei potrebbe bastare anche una settimana.
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Il Messaggero