Scuola, ministro Bianchi: «Problema degli apprendimenti? Non si risolve con lezioni fino al 20 giugno»

Scuola, ministro Bianchi: «Inutile prolungare le lezioni fino a giugno»
O in presenza o niente. Tramonta definitivamente l'ipotesi di prolungare la scuola sino a fine giugno. Se n'era parlato subito dopo l'insediamento del governo Draghi,...

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O in presenza o niente. Tramonta definitivamente l'ipotesi di prolungare la scuola sino a fine giugno. Se n'era parlato subito dopo l'insediamento del governo Draghi, ma l'idea nata all'interno dell'esecutivo aveva generato ampie discussioni. E ora il ministro dell'Istruzione Patrizio Bianchi esprime anche la sua opinione contraria. «Sono assolutamente convinto che serva riprendere la scuola in presenza, a partire dalle aree periferiche ma c'è un ruolo rilevante delle Autonomie, il calendario lo fanno le Regioni. Dobbiamo riportare i più piccoli in presenza e soprattutto lavorare in vista del prossimo anno scolastico, dobbiamo andare ad un innalzamento della qualità dell'offerta didattica complessiva, spero di avere risorse per interventi sostanziali per garantire un ponte in vista del prossimo anno scolastico: il problema degli apprendimenti non si risolve negli ultimi 20 giorni di giugno».

Vaccinato il 44,3% dei docenti

«Il 44,3% degli insegnanti è stato vaccinato – ha detto il ministro dell'Istruzione Patrizio Bianchi intervenendo in replica in Senato –. Mi sono battuto perchè la vaccinazione dei docenti e del personale scolastico fosse una priorità». E poi ha aggiunto che «la Puglia è la regione che ha vaccinato di più. Vaccinare i docenti significa dare stabilità e capacità di azione alla scuola», ha proseguito il ministro che ha ricordato come il sistema scuola riguarda quasi 10 milioni di studenti e 1,2 milioni di personale complessivo di cui 660 mila docenti ordinari, 80 mila di sostegno e 300 mila a tempo determinato.

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Il Messaggero