Scuola, Lega attacca Azzolina, blitz al ministero, Salvini: «Così si fal il male del Paese»

Scuola, durissime accuse al ministro Azzolina da parte della Lega. «Sono qui da genitore e non da senatore. C'è un ministro non in grado di gestire la situazione,...

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Scuola, durissime accuse al ministro Azzolina da parte della Lega. «Sono qui da genitore e non da senatore. C'è un ministro non in grado di gestire la situazione, non c'è certezza per i presidi, i genitori, i sindaci e i nostri figli: non si sa quando si riparte, dove e come si riparte, chi mette la mascherina, chi mette il plexiglass. Chi paga non si sa, chi sanifica nemmeno. Un governo che mette la scuola in fondo a tutto non fa il bene del Paese». Così Matteo Salvini, leader della Lega, davanti al ministero dell'Istruzione, in viale Trastevere a Roma, durante una rapida manifestazione di protesta con altri deputati e senatori leghisti.


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«Cosa faremmo noi? Copieremmo dall'Europa. In tutta Europa al momento i bambini sono in classe con le maestre e senza plexiglass. Mi rifiuto di mettere mia figlia a settembre in una classe buia, isolata, senza insegnanti né tutele. Questo ministro è inviso a buona parte della maggioranza: lo cambiassero perché è una sciagura», ha detto Salvini. «La scuola non è un carcere», ha poi aggiunto.


«Non è possibile che il governo si sia impegnato a far ripartire il campionato di calcio, e apro una parentesi per dire che a questo punto si potrebbe anche riportare le persone negli stadi in misura minore e a distanza, e la scuola no. Il campionato di Serie A sì e le scuole materne ed elementari no: è una follia».

«In tutta Europa i bambini sono a scuola adesso. È una follia che in Italia non si sappia se a settembre i nostri figli vanno a scuola, per quanti giorni e per quante ore. Aggiungo i 50mila insegnanti di sostegno precari per gli studenti disabili e i 30mila insegnanti che andranno in pensione: nel decreto rilancio non c'è una lira per le assunzioni. Peggio di così non si poteva fare: se non vogliono ascoltare noi, ascoltino gli insegnanti e i presidi, i sindaci e gli studenti», ha aggiunto.


Le Regioni
Sulla scuola «le Regioni pretendono di trovare un accordo insieme ai Comuni e alle Province. Stiamo lavorando per questo, abbiamo lavorato intensamente tutta la notte. Vediamo». Così Stefano Bonaccini, presidente dell'Emilia-Romagna e della Conferenza delle Regioni, in una videoconferenza. «Mi auguro che si possa trovare» un accordo, aggiunge, «altrimenti noi non potremmo dare l'intesa, ovviamente».


«Quelle linee guida che erano state presentate» sulla scuola «per noi non erano ricevibili. Abbiamo fatto delle controproposte che mi auguro il Ministero possa recepire e ho trovato grande disponibilità del ministro Azzolina». Così Stefano Bonaccini, presidente dell'Emilia-Romagna e della Conferenza delle Regioni, in una videoconferenza. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero