Maturità 2020, tesine su Covid, quarantena e Dpcm. Domani scuole aperte alle commissioni

Domattina la scuola riaprirà i battenti, non per le lezioni ma per gli esami di maturità. Entreranno quindi i docenti delle superiori, per la riunione plenaria in...

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Domattina la scuola riaprirà i battenti, non per le lezioni ma per gli esami di maturità. Entreranno quindi i docenti delle superiori, per la riunione plenaria in vista dell'esame di Stato. E la maturità 2020, segnata dal Covid, entra nel vivo. Innanzitutto perché domani le commissioni d'esame, formate da sei docenti interni e da un presidente esterno, formuleranno i calendari dei colloqui e così i maturandi sapranno in quale giorno e a quale ora verranno ascoltati per l'orale. E gli studenti dovranno essere assolutamente puntuali: possono anticipare solo di un quarto d'ora, nel rispetto delle norme di sicurezza anti contagio. Non potranno incontrare i compagni nei corridoi né fuori dalle scuole, per evitare assembramenti. E se la pandemia ha fortemente modificato la modalità dell'esame, eliminando i due scritti e i commissari esterni, lo stesso vale per gli argomenti da trattare.


LA TESINA
Ieri era l'ultimo giorno utile per consegnare l'elaborato preparato dai candidati, circa 480 mila quest'anno, sugli argomenti concordati con i docenti. Gli studenti hanno potuto usare testi scritti ma possono aver presentato anche un elaborato multimediale, con materiale digitale, foto e video ad esempio. Tutto dipende dall'argomento assegnato. Si tratta di una sorta di tesina che andrà a toccare temi solitamente relativi alla seconda prova scritta, quella di indirizzo. Quest'anno questi temi faranno invece parte dell'orale e daranno il via alla prova.
Si parte quindi con la materia dell'indirizzo di studio: greco e latino al liceo classico, ad esempio, fisica e matematica allo scientifico e diritto ed economia negli istituti tecnici. Poi si passerà alle altre discipline. E il tema ricorrente, anche qui, sarà il Covid.

L'ARGOMENTO
«È stato un argomento che ha chiaramente influenzato i ragazzi - spiega la preside del classico Giulio Cesare di Roma, Paola Senesi - dalla pandemia alla quarantena. Tanti studenti dell'ultimo anno, durante la didattica online, ci hanno chiesto di parlarne, di affrontare queste tematiche per capirle e affrontarle meglio. Sarà probabilmente un argomento che uscirà in sede di colloquio, anche nei collegamenti». «Ne farà certamente parte - racconta Cristina Costarelli preside del liceo scientifico Newton di Roma - dai dati statistici della pandemia alle tabelle scientifiche come testi matematici. Sono tante le analisi che si possono fare, soprattutto in ambiente scientifico. Ci sono buone possibilità, quindi, che il tema venga trattato anche negli argomenti proposti dai docenti». E l'emergenza sanitaria sale i cattedra anche negli istituti tecnici. «Negli istituti tecnici le materie caratterizzanti sono diritto ed economia - spiega Mario Rusconi, presidente dell'Associazione nazionale dei presidi del Lazio - inevitabilmente nei colloqui i ragazzi e i docenti affronteranno tematiche relative ai Dpcm, sul piano del diritto, e alle misure in sostegno delle famiglie, dei lavoratori e delle imprese, per approfondire l'argomento dal punto di vista economico».

LA PRECETTAZIONE
E domani sarà la prima volta anche per i dirigenti scolastici delle medie che quest'anno, sempre a causa del Covid, sono stati chiamati in massa nel ruolo di presidente di commissione. Di norma il posto di presidente va ai dirigenti scolastici delle superiori ma quest'anno, più che in passato, a migliaia hanno dato forfait. Alla base c'è sia la paura di eventuali contagi, in caso di presidi con oltre 55 anni di età, sia la difficoltà di raggiungere la scuola assegnata nel caso in cui un preside, di ruolo al nord ad esempio, sia tornato nella regione di origine per la pandemia. Mancava all'appello un presidente su 10, in Lombardia il dato arrivava anche al 50%. Così gli uffici scolastici sono stati costretti a precettare anche i dirigenti delle scuole medie che prima d'ora non avevano mai presieduto alla maturità se non in rarissimi casi.

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