Gite scolastiche troppo care, la provocazione del preside: «Sì alle assenze di gruppo per un viaggio fai da te». E gli studenti si preparano

Montebelluna (Treviso). Massimo Ballon ha dato un suggerimento formalmente inconsueto a tre classi quarte

Gite scolastiche troppo care, la provocazione del preside: «Sì alle assenze di gruppo per un viaggio fai da te». E gli studenti si preparano
MONTEBELLUNA (TREVISO) – Per i costi alle stelle salta prima il viaggio d'istruzione a Barcellona e poi quello a Roma. Il preside propone "l'assenza di...

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MONTEBELLUNA (TREVISO) – Per i costi alle stelle salta prima il viaggio d'istruzione a Barcellona e poi quello a Roma. Il preside propone "l'assenza di gruppo" con gita "fai da te": ma all'Einaudi di Montebelluna scoppia il caos. In un anno che, in tutta la provincia, si sta rivelando tremendo sul fronte dell'organizzazione dei viaggi d'istruzione, fra burocrazia infinita, prezzi altissimi e mete che saltano, nell'istituto tecnico montelliano è scoppiato il caos. Perché, di fronte all'annullamento prima del viaggio a Barcellona e poi di quello a Roma, il dirigente scolastico Massimo Ballon ha dato un suggerimento formalmente inconsueto a tre classi quarte di grafica e comunicazione: ha suggerito cioè di effettuare un'assenza di gruppo programmando un viaggio per conto proprio.

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GLI STUDENTI

«Nella nostra classe - sbotta una studentessa - la maggior parte dei ragazzi è minorenne. I genitori quindi non consentono il viaggio, anche perché il regolamento d'istituto non permette la giustificazione di assenze di gruppo. Il tutto si è risolto quindi in divisioni interne, perdite di ore di lezione per discutere sull'argomento e un clima generale che è assolutamente in contrasto con quello che dovrebbe essere lo spirito di una classe». Ma il dirigente scolastico Massimo Ballon una spiegazione ce l'ha. «Tutti vorrebbero andare a fare il viaggio d'istruzione – dice - ma agenzie e albergatori, oltre al resto (CIG e ANAC), rendono la vita impossibile alle scuole. Nello specifico, il problema è molto semplice: le classi di grafica avevano chiesto Barcellona come meta; dopo mesi di tira e molla con le agenzie il preventivo proposto era allucinante. La seconda opzione, Roma, per un gruppo di tre classi, non vedeva agenzie in grado di garantire la richiesta, anche perché la necessità di attendere l'esame dei Consigli di classe e degli altri organismi, la raccolta delle adesioni e della quota partecipazione hanno dilatato i tempi».

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LA PROPOSTA

Ecco allora la proposta: «Stanco di essere accusato ingiustamente da docenti, alunni e genitori, i quali sostengono che "è colpa della scuola", ho provocatoriamente proposto ai ragazzi che se riuscivano ad andare pagando quella che alcuni genitori sostenevano essere una cifra molto inferiore a quella pattuita dalla scuola, garantivano la percentuale dei partecipanti del 75% con il programma didattico previsto dal CdC, negli stessi giorni previsti e soprattutto con una dichiarazione dei genitori che si assumevano l'onere di responsabilità, avrei accettato la giustificazione dell'assenza. Così volevo far capire che gestire viaggi d'istruzione per quasi 90 classi non è un gioco da ragazzi e anche far capire che c'è comunque differenza tra "gita" e viaggio d'istruzione: per la gita bastano i genitori». Il problema è che alla proposta alunni e genitori hanno cominciato a lavorare davvero. E la studentessa in questione afferma: «Mi rendo conto sicuramente della situazione, capisco le intenzioni del dirigente, ma mi aspetto da un preside che la cosa venga valutata fino in fondo e che una situazione del genere sia proponibile ad una classe di maggiorenni dove la gestione spetta a loro, non a una di minorenni».

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Il Messaggero