Zanzare addio. Non è una frase ad effetto, ma l'esito di una ricerca scientifica lunga 15 anni. Lo studio condotto all'Imperial College di Londra, guidato...
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L'equipe di ricercatori, ha innescato una catena genetica, trasmettendo un particolare gene, in grado di trasmettersi nel 99% degli esemplari della generazione successiva, fino a bloccare definitivamente la riproduzione delle zanzare in laboratorio. Questa tecnica, chiamata “gene drive”, ha permesso ai maschi delle zanzare anofele di passare il gene modificato dagli scienziati alle femmine, quelle che trasmettono la malaria, provocandone la sterilità. “È un lavoro fondamentale”, ha detto Crisanti, che “dimostra come, utilizzando una soluzione di genetica, sia possibile controllare specie dannose per l’uomo. Per la prima volta la tecnologia offre all’uomo la possibilità di combattere gli insetti nocivi”.
Ovviamente il test è stato effettuato in un ambiente chiuso, quello di un laboratorio, ma il professore italiano è convinto di aver trovato il punto debole delle zanzare anofele e che l'applicazione potrebbe avere buone possibilità di successo anche in ambienti esterni. E la stessa strategia potrebbe essere applicate anche per contrastare virsu come zika, dengue e febbre gialla. Basti pensare che nel 2016 ci sono stati oltre 200 milioni di casi di malaria nel mondo, con 445 mila decessi.
Da Londra l'esperimento, sovvenzionato dalla Bill Gates Foundation, si è trasferito a Terni dove un campione di zanzare riprogrammate vivrà in un ambiente che riproduce le variabilità climatiche degli ambienti tropicali. Se anche in questa fase l'esperimento avrà successo, l'ultimo step è il rilascio controllato in Africa, il paese più colpito dalla malaria. L'unico interrogativo resta quello ecologico e cioè se l'estinzione delle zanzare anofele possa avere ripercussioni negative nel nutrimento di altri insetti. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero