Pronto il telescopio italiano Janus per la missione Juice alla scoperta di Giove e i suoi satelliti Ganimede, Callisto ed Europa

Pronto il telescopio italiano Janus per la missione Juice alla scoperta di Giove e i suoi satelliti Ganimede, Callisto ed Europa
È pronto il telescopio italiano Janus per la missione Juice (JUpiter ICy moons Explorer) dell'Agenzia spaziale europea (Esa), che sarà lanciata nel 2023 per...

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È pronto il telescopio italiano Janus per la missione Juice (JUpiter ICy moons Explorer) dell'Agenzia spaziale europea (Esa), che sarà lanciata nel 2023 per osservare da vicino Giove e le sue tre lune più grandi: Ganimede, Callisto ed Europa. Lo strumento Janus, realizzato negli stabilimenti di Leonardo a Campi Bisenzio (Firenze), è stato consegnato all'Agenzia spaziale italiana (Asi) per essere spedito in Francia per gli ultimi test prima di essere integrato sulla sonda, che avrà a bordo altri undici esperimenti di cui tre di responsabilità italiana e uno in collaborazione Francia-Italia. Janus (acronimo di Jovis, Amorum ac Natorum Undique Scrutator) è una camera ottica ad alta risoluzione ottimizzata per il monitoraggio dell'atmosfera di Giove e per lo studio della morfologia della superficie delle sue lune ghiacciate.

Grazie a Janus sarà possibile acquisire immagini multispettrali a una risoluzione e con una estensione 50 volte migliore che in passato, garantendo notevoli passi avanti nella conoscenza di questi mondi esotici che sono «ritenuti molto interessanti dal punto di vista della ricerca di ambienti in grado di ospitare eventuali forme di vita», commenta Barbara Negri, Responsabile del Volo Umano e Strumentazione Scientifica dell'Asi. Il telescopio è stato realizzato da Leonardo sotto la responsabilità dell'ASI e con il contributo e la guida scientifica dell'Università Parthenope di Napoli e dell'Istituto Nazionale di Astrofisica (Inaf). A breve Janus si unirà allo spettrometro Majis (Moons And Jupiter Imaging Spectrometer) consegnato la scorsa estate. Entrambi questi strumenti sono stati costruiti da Leonardo con il finanziamento e il coordinamento dell'Asi e la supervisione scientifica dell'Inaf.

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Il Messaggero