Lo studio pubblicato sulla rivista Scientific Reports dai gruppi dell'Università di Trento e dell'Università olandese di Utrecht coordinati,...
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«Non ci aspettavamo di osservare in un lago relativamente stretto come il Garda un fenomeno - ha aggiunto - tipico delle acque costiere degli oceani e dei grandi laghi». Il lavoro è il risultato di un'intensa campagna di raccolta dati sul campo durata due anni, dal 2017 al 2018, e supportata da simulazioni al computer del movimento delle acque. «Quando il vento soffia lungo l'asse principale del Garda - ha chiarito Piccolroaz - la rotazione terrestre provoca una circolazione secondaria che sposta le acque del lago lateralmente, da una costa all'altra. Questo moto - ha aggiunto - oltre a creare differenze di temperatura tra la sponda del Veneto e quella della Lombardia, determina il rimescolamento di ossigeno e nutrienti dalla superficie fino al fondo del lago, a 350 metri. Con grandi vantaggi - ha rilevato lo studioso - per l'ecologia del lago e la qualità delle sue acque. Il prossimo passo - ha concluso - sarà studiare gli effetti del cambiamento climatico sul rimescolamento profondo delle acque nel Garda». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero