Energia solare, il Pentagono lancia pannelli in orbita per inviare elettricità in ogni punto del globo

Energia solare, il Pentagono lancia pannelli in orbita per inviare elettricità in ogni punto del globo
I ricercatori del Pentagono sono riusciti a testare nello spazio un pannello solare delle dimensione di un cartone per pizza, primo prototipo di un sistema pensato per inviare...

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I ricercatori del Pentagono sono riusciti a testare nello spazio un pannello solare delle dimensione di un cartone per pizza, primo prototipo di un sistema pensato per inviare energia elettrica verso qualsiasi punto sulla Terra. Lo scrive la Cnn in un reportage esclusivo. 

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Il rivoluzionario dispostitivo, denominato Photovoltaic Radiofrequency Antenna Module (PRAM), ovvero Modulo di antenna fotovoltaica a radio frequenza, era stato lanciato nel maggio dell’anno scorso, a bordo di un drone X-37B, con l’obiettivo di accumulare energia “pulita” e senza filtri dovuto alla presenza dell’atmosfera.  “Stiamo producendo moltissima energia solare nello spazio grazie a questo”, ha detto alla Cnn Paul Jaffe, del team di scienziati dedicato al progetto. L’antenna, con un raggio di trenta centimetri, produce dieci watt ad ogni trasmissione di energia, ha precisato il ricercatore. Si tratta di una potenza sufficiente a fornire corrente a un tablet, ma il progetto prevede nuovi lanci su vasta scala, con decine di pannelli connessi, che potrebbero permettere di inviare energia pulita in ogni angolo del globo. 

In prospettiva, potrebbe nascere la più vasta e potente rete di pannelli solari del mondo, “Si potrebbero creare sistemi più potenti del più grande impianto solare esistente sulla Terra - ha detto lo scienziato al network americano - abbastanza per alimentare un’intera città”. "la peculiarità di questo sistema è la sua trasmissibilità su scala globale: possiamo inviare energia a Chicago e, una frazione di secondo dopo, a Londra o Brasilia”. 

 

Resta, ovviamente, da superare il fattore economico. Per ora, costruire simili congegni spaziali è molto costoso. Ma si stima che, entro dieci anni, i costi dovrebbero cominciare a scendere. 

 

Il progetto è ancora in larga parte segreto, ma nel gennaio scorso Jaffe e il suo collega del Pentagono Chris DePuma hanno svelato i primi risultati dei loro esperimenti a una rivista scientifica, IEEE Journal of Microwaves, in cui si mostrava che l’esperimento stava dando i primi risultati. In particolare, i circuiti del dispositivo funzionano meglio che sulla Terra grazie al freddo dell’orbita bassa, con 90 minuti di oscurità totale nel corso di un loop attorno al pianeta.  In futuro, si pensa di piazzare questi pannelli in orbita geostazionaria. Il vantaggio di questo sistema è che può inviare energia rapidamente ovunque, per esempio in una città rimasta senza energia a causa di un tornado o di un terremoto.

 

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Il Messaggero