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«I numeri dei casi di West Nile sono in linea con quelli registrati negli anni passati. E la situazione non è destinata a migliorare a breve. Un dato preoccupante: in passato i casi erano concentrati soprattutto nella Pianura Padana, quest'anno la diffusione si sta allargando ad altre aree del Paese. Il focolaio del Lazio e della Campania è una novità. La replicazione delle zanzare, principali vettori della malattia, continuerà infatti almeno fino a ottobre, anche se l'aumento delle infezioni con numeri alti terminerà prima, ma non certo nell'immediato. Questo fenomeno è favorito dagli uccelli migratori, che possono trasportare il virus su lunghe distanze, e dalle temperature elevate che facilitano la proliferazione delle zanzare». L’analisi è del professor Fabrizio Pregliasco, virologo dell’Università di Milano.
West Nile, la guida contro le zanzare
«Bisogna spiegare ai cittadini - aggiunge - soprattutto ai più fragili che abitano nelle zone con più circolazione come proteggersi dalla zanzare.
Ci sono altri suggerimenti? «Meglio evitare vestiti dai colori sgargianti: attirano le zanzare. Giusto preferire le maniche lunghe e i tessuti leggeri. Non utilizzare profumi o dopobarba, che possono funzionare da richiamo. Bisogna prestare attenzione nelle ore serali quando le zanzare sono più attive. Ovviamente è utile installare zanzariere alle finestre. E l’uso dell’aria condizionata aiuta a tenere lontani questi insetti».
Pregliasco ribadisce che a proteggersi devono essere soprattutto i soggetti più fragili, gli anziani e coloro che hanno patologie pregresse. Ma quali sono i sintomi principali dell'infezione da West Nile? «Il virus può manifestarsi con febbre, mal di testa, dolori muscolari, irritazioni cutanee, disturbi gastroenterici.
In presenza di febbre accompagnata da uno o più di questi sintomi, è consigliabile consultare subito il medico. Nei casi più gravi subentrano anche disturbi neuroinvasivi, che provocano disorientamento e confusione mentale, e possono portare a forme encefalite».
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Il Messaggero