Virus sinciziale, senza mascherine e distanziamento boom di contagi. «+200% casi»: lo studio Usa

Virus sinciziale, senza mascherine e distanziamento boom di casi. «+200% casi»: lo studio Usa
L'efficacia di mascherine, distanziamento e altre misure precauzionali ha fermato, nella passata stagione invernale, la diffusione di molte malattie respiratorie. Ma la loro...

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L'efficacia di mascherine, distanziamento e altre misure precauzionali ha fermato, nella passata stagione invernale, la diffusione di molte malattie respiratorie. Ma la loro progressiva eliminazione sta portando un loro rapido ritorno. Un vero e proprio boom di oltre il 200% di casi è stato osservato, in particolare, per il virus respiratorio sinciziale in Texas. Lo mostra uno studio pubblicato su Microbiology Spectrum, una rivista scientifica peer-reviewed pubblicata dall'American Society for Microbiology. Il Texas ha posto fine all'obbligo di mascherine e abolito la limitazione della presenza in negozi, ristoranti ed eventi già dall'inizio di marzo scorso.

Virus sinciziale, in Texas casi in aumento del 200% 

Questo ha portato a un aumento di infezioni da coronavirus stagionali non Covid diagnosticate allo Houston Methodist Hospital all'inizio della passata primavera ma anche a forti aumenti di casi di parainfluenza e il virus respiratorio sinciziale (RSV) nei quattro mesi successivi all'allentamento delle misure. In particolare, i casi di virus respiratorio sinciziale erano aumentati drasticamente nei mesi estivi. Da aprile a giugno, l'area di Houston ha visto un aumento di oltre il 200% con un picco fuoristagione a luglio. «Lo studio dimostra l'utilità che mascherine e distanziamento sociale hanno avuto sulla soppressione di tutti i virus respiratori. Inoltre mette in guardia i medici: quando le restrizioni si allentano - osserva Wesley Long, direttore medico della microbiologia diagnostica presso Houston Methodist e uno degli autori dello studio - altri agenti patogeni potrebbero causare picchi di malattia al di fuori dei loro soliti periodi stagionali».

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Il Messaggero