Verona, 4 persone ricoverate in terapia intensiva: non erano vaccinate, i reparti costretti a riaprire dopo un mese

Verona, quattro persone non vaccinate finiscono in terapia intensiva: riaprono i reparti dopo un mese
Quattro persone che non avevano fatto il vaccino sono state ricoverate in terapia intensiva a Verona. Ma non è l'unica notizia negativa, perché nella...

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Quattro persone che non avevano fatto il vaccino sono state ricoverate in terapia intensiva a Verona. Ma non è l'unica notizia negativa, perché nella Regione Veneto riaprono i reparti di rianimazione dopo più di un mese. Il capoluogo, oltretutto, è il primo della provincia veneta a più alta ripresa di contagi. Dato che è emerso ieri, 12 luglio, dopo che il bollettino ha riportato sette nuovi ricoverati nella regioe e cinque a Verona: 4 nell’ospedale di Borgo Trento e 1 al Don Calabria di Negrar.

 

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Terapia intensiva, Zaia: «Prudenza»

Ieri, inoltre, Verona ha contato un morto da Covid. Ed era da 10 giorni che non si verificava. «Gli assembramenti danno il loro effetto». Così il presidente del Veneto, Luca Zaia, commenta la la crescita dei positivi al Covid in regione, 254 delle ultime 24 ore . Su 25.927 tamponi effettuati, l'incidenza è dello 0,97%. Positivi, che tiene a precisare Zaia, «sono tutti asintomatici». Ma se il numero dovesse crescere in Italia «in modo pauroso - avverte - si rischia di chiudere un paese in quarantena. Direi di osservare un pò di prudenza e solo così ne veniamo fuori». Zaia sottolinea che, per via della variante Delta, «oggi ci si infetta con più velocità, ma si rischia di meno di essere ricoverati in ospedale». Inoltre, dai dati in possesso della Regione, emerge che i casi positivi si registrano fra ragazzi tra i 22 e 23 anni in Veneto; sono ragazzi che si sono spostati per viaggi o hanno frequentato delle feste. Nella fascia di età 15-24 il contagio è in aumento.

 

 

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Il Messaggero