Variante Delta, quali rischi? Dalla resistenza ai vaccini alla contagiosità, cosa c'è da sapere

Variante Delta, quali rischi? Dalla resistenza ai vaccini alla contagiosità, cosa c'è da sapere
Si diffonde in Europa, nel Regno Unito e in Italia (focolai a Brindisi e Milano), ma ora anche negli Stati Uniti. La variante Delta è ovunque. Ed...

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Si diffonde in Europa, nel Regno Unito e in Italia (focolai a Brindisi e Milano), ma ora anche negli Stati Uniti. La variante Delta è ovunque. Ed è più contagiosa: del 50-60% rispetto alla cosidetta variante Alfa (o inglese). Ma non solo. Ha anche un rischio di ospedalizzazione maggiore: fino a 2,6 volte di più. Ed è per questo che si sta espandendo così rapidamente in tutto il mondo. Negli Usa, attualmente, il 10% delle infezioni da Covid-19 può essere attribuito alla mutazione del Covid. Proporzione che, secondo Scott Gottlieb, ex commissario della Food and Drug Administration (Fda, l'ente governativo Usa che si occupa della regolamentazione dei prodotti alimentari e farmaceutici) raddoppia ogni due settimane.

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COSA PREOCCUPA - È l'elevata trasmissibilità della Variante Delta a far paura. Una contagiosità simile alla variante sudafricana (60% in più rispetto alla variante inglese). C'è un altro aspetto, però, da temere. Ed è la capacità del nuovo ceppo del coronavirus di sfuggire ai vaccini. Per questo motivo si sta cercando di accelerare con le vaccinazioni. Una dose di vaccino (Pfizer, Astrazeneca e Moderna) fornisce infatti una copertura dal Covid di circa il 40-50%, lontanto quindi dall'oltre 70% che i farmaci garantiscono. Questa protezione, che varia poi di vaccino in vaccino, si ottiene solo dopo che sono passate circa una-due settimane dalla seconda dose. 

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SINTOMI - Non cambiano i sintomi della variante Delta rispetto a quelli comuni del Covid. Che variano quindi in base alla gravità della malattia. Si passa quandi dall'assenza di sintomi (asintomatici) a febbre, tosse, mal di gola, debolezza, affaticamento e dolore muscolare. I casi più gravi, invece, possono presentare polmonite, sindrome da distress respiratorio acuto e altre complicazioni: tutte potenzialmente mortali. L'infezione può poi presentare perdita o diminuzione dell’olfatto e perdita o alterazione del gusto. Sintomi ricorrenti sono anche cefalea, brividi, mialgia, astenia, vomito e/o diarrea.

Sono mal di testa, mal di gola e naso che cola i principali sintomi che colpiscono le persone infettate dalla variante Delta del Covid, che si sta diffondendo a rapida velocità nel Regno Unito. Lo afferma uno scienziato del Regno, il professor Tim Spector, che guida il progetto chiamato Zoe Covid Symptom, creato per raccogliere la sintomatologia descritta da migliaia di positivi al virus tramite una app. «Potrebbe essere scambiato più come un brutto raffreddore», sostiene lo studioso in un video. Laddove invece i sintomi più comuni del coronavirus nelle altre varianti sono rappresentati da tosse, febbre, perdita dell'olfatto e del gusto. Per Spector, le persone colpite dalla variante Delta potrebbero pensare, in un primo momento, di aver contratto un semplice raffreddore e questo le spingerebbe a uscire di casa comunque, diffondendo così il contagio. È questa una delle ragioni della sua rapida diffusione.

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EFFICACIA VACCINI - La variante indiana o Delta resiste di più ai vaccini. Anche se il 73% dei casi riguarda persone non vaccinate e solo il 3,7% persone che hanno ricevuto entrambe le dosi. E, di queste, solo il 5% è stato ricoverato. Ma i dati non sono tutti positivi. Perché il numero degli anticorpi sviluppati da chi si è iniettato una o due dosi di vaccino Pfizer è inferiore contro la variante Delta rispetto a quella Alfa (inglese). Secondo gli ultimi dati disponibili, Pfizer (due dosi) ha un'efficacia compresa tra il 70 e il 75%, contro la Variante Delta. Per gli altri vaccini, invece, non si conosce ancora la percentuale esatta.

 

 

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Il Messaggero