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Il vaccino contro il Covid sarà presto dato anche ai bambini. Non è ancora chiaro quando sarà possibile iniziare la profilassi per la popolazione adulta ma già tra gli scienziati c’è chi guarda avanti e prova ad azzardare una possibile data per la somministrazione ai più piccoli. Antonella Viola, direttore scientifico dell’Istituto di Ricerca Pediatrica-Città della Speranza di Padova, punta sulla primavera: «Gli studi - dice - inizieranno probabilmente verso aprile 2021, con la sperimentazione nei bambini». Un sguardo in avanti che però è legato agli sviluppi non ancora conclusi della sperimentazione del vaccino sugli adulti.
«Non c’è nulla di certo - ammette Viola - ma chi lavora nel campo considera che la primavera sia un tempo probabile. Se i vaccini per gli adulti saranno approvati a fine dicembre, i tempi per iniziare la sperimentazione sui bambini di tutte le età portano alla primavera».
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C’è però chi preferisce andarci piano. «In questa fase sarei cauto - precisa Carlo Federico Perno, direttore di Microbiologia dell’ospedale pediatrico Bambino Gesù di Roma - Noi stiamo lavorando a vista, con vaccini di cui non sappiamo in fondo la piena efficacia, non sappiamo quando cominceranno le vaccinazioni, lavoriamo su un virus di cui conosciamo ancora molto poco.
«Di per sé - afferma Alberto Villani, presidente della Società italiana di pediatria (Sip) - il virus ha colpito l’età pediatrica meno e in maniera meno grave rispetto agli adulti». Dall’inizio dell’epidemia, come riporta la Sip, sono stati 43.841 (pari al 3,6% del totale) i casi diagnosticati nella fascia di età da 0-9 anni e 105.378 quelli diagnosticati nella fascia 10-19 (8,6%). Tra i bambini più piccoli (da 0-1 anno) gli asintomatici sono più di 6 su 10 (64,3% dei casi), più di 3 su 10 (32%) i paucisintomatici o con sintomi lievi, solo il 3,4 % manifesta sintomi severi. Nella fascia di età tra i 2 e i 19 anni gli asintomatici sono più di 7 su 10. Marginali i sintomi severi in questa fascia di età (tra 0,3% e lo 0,4%).
Sono stati 8 i decessi registrati da 0 a 19 anni dall’inizio dell’epidemia. «I bambini vengono inseriti in sperimentazioni dopo gli adulti per tutta una serie di ragioni correlate soprattutto con la sicurezza in qualsivoglia farmaco - spiega Elio Castagnola, direttore di malattie infettive dell’ospedale pediatrico Gaslini di Genova - In linea teorica, si potrebbero vaccinare in maniera assolutamente generale i bambini a qualunque età. Se vogliamo ragionare in termini di sicurezza, si potrebbe senz’altro aspettare la produzione dei vaccini che ancora sono indietro come sperimentazione e che conosciamo molto meglio, piuttosto che quelli innovativi che sono più avanti negli studi e usano un vettore virale. In ogni caso - rimarca Castagnola - se devo interrompere una catena di trasmissione del contagio, è necessario vaccinare anche i piccolissimi. Ma occorre aspettare dati di sicurezza ed efficacia che ad oggi però non abbiamo».
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Il Messaggero