Pranzo al sacco: uova protagoniste purché fresche e bio per un pieno di vitamina D e proteine

Pranzo al sacco: uova protagoniste purché fresche e bio per un pieno di vitamina D e proteine
«Il pane e frittata di mia madre non si batte perché non è che bastano due fette di pane e una frittata per fare il pane e frittata che fa mia madre. Se al...

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«Il pane e frittata di mia madre non si batte perché non è che bastano due fette di pane e una frittata per fare il pane e frittata che fa mia madre. Se al pane e frittata che fa mia madre gli levi mia madre rimane un panino con la frittata generico, semplice, banale ... ordinario! Se invece al pane e frittata che fa mia madre gli levi il panino con la frittata rimane mia madre che può sempre farmene un altro che magari le viene meglio o peggio e lì uno può fare dei paragoni, oltre al gusto del pane con la frittata c’hai il gusto della sorpresa dell’imprevisto che è il sale della vita!».

Ecco la filosofia di vita dei quattro protagonisti del film Basilicata coast to coast per la regia di Rocco Papaleo. Già, c’era un tempo, soprattutto in estate quando si era in viaggio, sotto l’ombrellone o su una vetta, in cui, improvvisamente un profumo di frittata o l’odore forte dell’uovo sodo invadevano la realtà. Veri miti, altro che falsi miti. Poi, l’abitudine del consumare le uova fuori casa, nella carta argentata come nel porta pranzo, è un po’ tramontata. Questione di moda, gusti, notizie non vere rispetto agli effetti sull’organismo. Ma il desiderio per il panino morbido con la frittata, l’uovo sodo confortante e l’uovo fresco di prima mattina non è mai tramontato. E ora, complici, la riorganizzazione in versione green degli allevamenti come la certificazione bio delle uova e il marchio “no antibiotici” hanno permesso di avvicinarsi al mondo avicolo in modo diverso. Tanto che le aziende, ormai, propongono prodotti differenziati secondo l’utilizzo che si vuole fare delle uova e secondo le scelte alimentari. Diversificazione che, fino ad oggi, non c’era. «Le “Naturelle Bio” vantano la provenienza da filiera certificata antibiotic-free, nella quale non vengono utilizzati antibiotici in nessuna fase del ciclo di vita delle galline, libere di razzolare in ampi spazi aperti ed erbosi e nutrite esclusivamente con mangimi biologici - spiegano i ricercatori del Gruppo Eurovo - Le “Naturelle all’Aperto”, anch’esse senza l’uso di antibiotici, si distinguono per la presenza di Vitamina D. Con un’opportuna alimentazione e grazie anche all’apporto dei raggi solari. Le “Sfoglia Gialla” sono ideali per la preparazione di dolci e pasta fresca grazie al tuorlo dal colore intenso reso possibile attraverso l’inserimento, nella dieta delle galline, di sostanze naturali estratte dai petali dei fiori di tagete e dalla paprika. Le “Naturelle Extrafresche” sono deposte da meno di 9 giorni, e le “Naturelle Regionali” vengono vendute esclusivamente nella regione di deposizione».

LA FREQUENZA

Ma quante uova si possono mangiare a settimana? Le linee guida della Società italiana di nutrizione raccomandano da 1 a 4 uova a settimana: un buon compromesso che include sia le persone in salute che persone affette da particolari patologie che richiedono una maggiore attenzione alla dieta. «Questo significa che, facendo riferimento alla frequenza massima consigliata di 4 uova a settimana, è possibile consumarne una per un pranzo, due per una cena ed infine una per una colazione, oppure si possono fare due pasti a settimana a base di uova, consumando due uova per volta - si legge nel sito Smartfood IEO programma in Scienze della nutrizione e comunicazione dell’Istituto Europeo di Oncologia di Milano - Le uova possono rappresentare appunto la fonte proteica di un pasto, a seconda delle nostre abitudini e delle nostre preferenze, sia a colazione, sia a pranzo, sia a cena». © RIPRODUZIONE RISERVATA

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Il Messaggero