Uomini sterili, dimezzato il numero medio di spermatozoi: uno studio accusa la plastica

Uomini sterili, dimezzato il numero medio di spermatozoi: uno studio accusa la plastica
Negli ultimi 50 anni il numero di spermatozoi prodotti mediamente da un uomo si è dimezzato, e oltretutto è aumentata la percentuale di spermatozoi inefficienti...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
159,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
79,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA
ANNUALE
79,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
159,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 6 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Negli ultimi 50 anni il numero di spermatozoi prodotti mediamente da un uomo si è dimezzato, e oltretutto è aumentata la percentuale di spermatozoi inefficienti perché troppo lenti, deboli o portatori di difetti genetici. Molte ricerche stanno cercando di individuare le cause di questo fenomeno, e ora un nuovo studio condotto dall'università di Nottingham, in Gran Bretagna, propone una nuova ipotesi: la colpa potrebbe essere della plastica.


Non di tutta la plastica, ma in particolare di due sostanze che si trovano in tutte le case. Una è il Pcb-153, ovvero policlorobifenili la cui tossicità in realtà era già nota: accusati di favorire l'insorgere di tumori, malattie del fegato e altri disturbi gravi, tanto che la loro produzione è stata vietata già negli anni 70, ma la loro presenza è rimasta a lungo negli ambienti domestici, negli oggetti di plastica e in alcune componenti elettriche. L'altra è il di-2-etilesilftalato (Dehp), un materiale che si usa per rendere le plastiche più flessibili. I ricercatori di Nottingham hanno condotto la loro analisi soprattutto sui cani, e avvertono che i risultati ottenuti per ora vanno accolti con prudenza. Sta di fatto che sugli individui esaminati è stata riscontrata una diretta correlazione tra l'esposizione a queste plastiche e l'infertilità. In particolare, i cani sottoposti a un'esposizione alle sostanze chimiche analoga a quella che si trova oggi nell'ambiente in cui viviamo avevano spermatozoi molto meno mobili e con un Dna frammentato rispetto ai cani che invece sono stati fatti vivere completamente al riparo dalle plastiche incriminate. 
  Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero