Raccoglie l'identikit genetico di circa 3000 tumori che colpiscono 20 organi la più grande banca dati sul Dna del cancro. È il primo grande passo verso le cure...
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«È un passo molto importante per la comprensione della biologia dei tumori e conferma in modo fortissimo che il tumore è una malattia del genoma» dice il genetista Giuseppe Novelli, dell'università di Roma Tor Vergata. «Il risultato sarà la base dei futuri progetti che punteranno a tradurre queste conoscenze in terapie» osservano su Nature Marcin Cieslik e Arul Chinnaiyanin, dell'università americana del Michigan. A differenza degli studi precedenti che si concentravano sulle regioni del genoma dei tumori che codificano le proteine il consorzio ha analizzato l'intero genoma. L'analisi ha mappato 2.658 genomi di 38 tipi diversi di tumori. Nel 90% dei campioni analizzati sono stati identificati i geni driver, ossia le principali mutazioni che spingono il tumore ad andare avanti. Alcuni di essi, spiega Novelli, «sono geni che non conoscevamo e che non codificano proteine ma hanno una funzione regolatoria, cioè accendono o spengono altri geni».
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Conoscere i geni che guidano lo sviluppo della malattia è cruciale per lo sviluppo delle terapie perché, rileva l'esperto, «possiamo somministrare il farmaco specifico che funziona contro quel gene e questo apre la possibilità anche al cosiddetto riposizionamento dei farmaci, cioè all'utilizzo di farmaci registrati per altre malattie».
Il Messaggero