Tumore al seno, nuove armi contro le forme più aggressive

Tumore al seno, nuove armi contro le forme più aggressive
Sono in arrivo nuove armi contro le forme più aggressive di tumore al seno: innovativi nanofarmaci si sono infatti dimostrati efficaci nel trattamento del tumore del seno in...

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Sono in arrivo nuove armi contro le forme più aggressive di tumore al seno: innovativi nanofarmaci si sono infatti dimostrati efficaci nel trattamento del tumore del seno in stadio iniziale ad alto rischio, migliorando fino al 9% la risposta terapeutica.

«Tale risposta, la cosiddetta risposta patologia completa, è un parametro molto importante - afferma Francesco Cognetti, presidente Fondazione insieme per il cancro - eprché consiste nell'assenza di tumore invasivo sia nel seno che nei linfonodi ed è strettamente legato all'esito favorevole a lungo termine, cioè alla sopravvivenza». I risultati vengono dallo studio GeparSepto di fase III, presentato al più importante congresso mondiale sul tumore al seno, il San Antonio Breast Cancer Symposium, svoltosi recentemente a San Antonio (Usa).


Il trial indipendente, ha coinvolto più di 1.200 donne: il 38% delle pazienti trattate con un nanofarmaco basato sul principio attivo nab-paclitaxel prima della chirurgia ha raggiunto la risposta patologica completa, rispetto al 29% di coloro che hanno ricevuto un trattamento tradizionale. Si tratta, sottolinea Cognetti, di un «farmaco innovativo che coniuga un principio attivo di efficacia antitumorale comprovata, paclitaxel, con la tecnologia d'avanguardia basata sulle nanoparticelle. E' già impiegto con successo nel tratatmento del carcinoma mammario metastatico nei acsi in cui la terapia di prima linea non risulti più efficace».

Nel nostro Paese vivono più di 522mila donne con tumore del seno e nel 2014 sono stimati 48mila nuovi casi. le percentuali di guarigione sono in costante crescita: oggi l'87% delle pazienti sono vive a cinque anni dalla diagnosi, ma alcune forme di questa neoplasia sono aprticolarmente aggressive. In particolare, rileva Cognetti, «è stata dimostrata la superiore efficacia del nanofarmaco in una delle forme più gressive, quella triplo negativa che comprende il 15% di tutti i casi di cancro al seno».

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Il Messaggero